Booking, da maggio scatta la tassa sulle commissioni
Dal 1° maggio prossimo le strutture alberghiere che lavorano con Booking in Italia dovranno comunicare al portale il numero di partita Iva valido per le transazioni nell’Unione europea. Una misura che di fatto ottempera a quanto stabilito dalle normative comunitarie.
Nel caso in cui la struttura non abbia la partita Iva richiesta, Booking applicherà l’Iva alle fatture delle commissioni, per il 22% della commissione stessa e la tassa verrà versata alle autorità fiscali italiane.
Un calcolo che non inciderà sull’Iva applicata al prezzo del soggiorno pagato dagli ospiti, ma soltanto sulle commissioni delle fatture inviate alla struttura fornitrice del servizio ricettivo.
Plauso delle associazioni di categoria degli albergatori che apprezzano l’adeguamento di Booking alle leggi nazionali, regolarizzando una anomalia che generava un vantaggio competitivo inaccettabile nel mercato alberghiero e auspicano che vengano messe in regola anche le partite pregresse.