Booking, i conti in tasca
all’imperatore del travel

Booking, i conti in tasca <br>all’imperatore del travel
21 Febbraio 10:46 2025 Stampa questo articolo

Trimestrale sopra le attese per Booking Holdings, che ha subito spinto in rialzo del 5% il titolo sul Nasdaq, nell’after-hours, dopo il -1,8% nella seduta di ieri, giovedì 20 febbraio. La società, proprietaria di numerosi siti di viaggi tra cui Booking, Priceline, Agoda, Kayak, Cheapflights, Rentalcars, Momondo e OpenTable, ha approfittato del boom turistico della stagione natalizia.

I conti, pubblicati subito dopo la chiusura dei mercati statunitensi, hanno mostrato profitti di 1,07 miliardi, o 31,95 dollari per azione; l’azienda di Norwalk, in Connecticut, ha registrato un utile per azione di 41,55 dollari su base adjusted, in rialzo del 30% rispetto a un anno prima, mentre le attese degli esperti erano per 36,08 dollari. I ricavi, nel frattempo, sono aumentati del 14% a 5,47 miliardi di dollari, con il consensus invece a 5,2 miliardi.

Il totale delle prenotazioni lorde, che includono tasse e commissioni, su tutte le piattaforme di Booking Holdings è cresciuto del 17% a 37,2 miliardi, contro attese per 34,6 miliardi. I pernottamenti prenotati nei tre mesi al 31 dicembre sono cresciuti del 13% a 261 milioni, superando le attese degli esperti e anche le stime della stessa società, che prevedeva un aumento tra il 6% e l’8%.

FINITO IL BOOM POST PANDEMIA, LA DOMANDA RESTA FORTE

L’ultima trimestrale, quindi, ha mostrato che la domanda di viaggi resta forte, nonostante si sia attenuato, a partire dalla scorsa estate, il boom successivo alla fine della pandemia di coronavirus. Conti che confermano quanto emerso recentemente anche dalle trimestrali delle rivali Airbnb Inc. ed Expedia Group, a loro volta superiori al consensus. Lo scorso ottobre, Booking aveva alzato la sua guidance per l’intero 2024 grazie alle solide performance in Europa, il maggior mercato per la società, grazie ai turisti dagli Stati Uniti, e alla crescita in Asia. Il turismo nell’Asia-Pacifico, in particolare nel Sud-est asiatico, ha beneficiato di un afflusso di turisti cinesi, dopo l’allenamento di alcune restrizioni sui visti.

IL 2024, IL DIVIDENDO E IL TITOLO IN BORSA

Per l’intero 2024, la società ha registrato un utile di 172,69 dollari per azione, su ricavi di 23,74 miliardi di dollari. Le prenotazioni lorde annuali sono state pari a 166 miliardi di dollari, per un rialzo del 10% rispetto al 2023. La società – che opera in 200 Paesi e ha siti internet in 40 lingue – ha poi autorizzato un programma di riacquisto azionario fino a 20 miliardi di dollari. Ha inoltre emesso un dividendo in contanti di 9,60 dollari per azione. Il titolo di Booking è piatto dall’inizio dell’anno, ma in rialzo del 36% negli ultimi 12 mesi, per una capitalizzazione di 166 miliardi di dollari. Ieri, ha chiuso a 5.018,23 dollari.

IL RUOLO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Al cuore del successo dei conti di Booking, risiede lo sviluppo tecnologico. L’intelligenza artificiale generativa ha ormai pervaso ogni passo del processo di prenotazione di un viaggio: dalle raccomandazioni personalizzate – in base ai dati degli utenti – al customer service automatizzato, dalla presentazione di prezzi dinamici, grazie all’analisi di mercato, alle opzioni variabili sulla disponibilità di un soggiorno, per massimizzare i benefici del consumatore e delle imprese. Inoltre, Booking ha ampliato il Genius Loyalty Program, che sfrutta l’intelligenza artificiale per presentare offerte e opzioni esclusive all’utente in base alle sue prenotazioni e alle sue ricerche.

L’industria dei viaggi crescerà in modo significativo, con le società che puntano sulla tecnologia che ne usciranno maggiormente vincitrici. Un rapporto di Deloitte stima che l’intelligenza artificiale nel turismo crescerà del 43% annualmente, a testimonianza di un cambiamento verso soluzioni di viaggio guidate dalla tecnologia. Gli esperti prevedono da un lato che l’intelligenza artificiale permetterà ai clienti di organizzare in modo più semplice e naturale un viaggio last minute, riducendo drasticamente il tempo necessario alla programmazione. Dall’altro che continuerà a rifinire l’esperienza e a espandere gli orizzonti di viaggio, diventando sempre più essenziale per la competitività degli operatori.

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Patrizio Cairoli
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