Non solo Airbnb, anche Booking spinge sui soggiorni lunghi e introduce la possibilità per i suoi property partner di offrire soluzioni che abbiano una durata settimanale (minimo sette notti) o anche mensile (minimo 28 notti).
La tendenza è una conseguenza del Covid, che ha visto una big come Airbnb testare fin da subito (da aprile) i long stay per quelli che chiama nomadi digitali e confermare l’importanza di rispondere a quella che oggi è un’esigenza, sostenuta in primis dall’enorme mole di smart worker.
Già all’inizio di agosto, si legge su Travel Weekly, il ceo di Booking Holdings, Glenn Fogel, aveva riferito che gli alloggi alternativi rappresentavano il 40% di tutte le nuove prenotazioni su Booking.com nel secondo trimestre, una quota più alta rispetto agli anni passati. E che ha portato la Ota, adesso, ad aprire al business dei soggiorni lunghi.