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Booking, non ci siamo. Monta la protesta degli hotel

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Il portale di Booking non è conforme alle regole Ue inserite nel Digital Market Act (Dma) e l’adeguamento della sua piattaforma è “pura cosmesi”: è questa la dura presa di posizione di Hotrec e Federalberghi all’indomani del workshop organizzato dalla Commissione Ue a Bruxelles nel corso del quale i rappresentanti del portale avevano illustrato agli stakeholder del settore le misure adottate per adeguarsi alle nuove regole.

Le considerazioni esposte da Booking non sono dunque riuscite a dissipare le preoccupazioni degli imprenditori alberghieri, che sono stati concordi nell’affermare che la situazione attuale non soddisfa i requisiti dettati dal nuovo regolamento.

In particolare Marie Audren, segretario generale di Hotrec, la confederazione europea delle imprese alberghiere e della ristorazione, ha  usato toni molto duri: «Gli obiettivi del Dma non saranno raggiunti semplicemente con modifiche cosmetiche, che si limitano a una rielaborazione formale delle clausole contrattuali. Occorre garantire che gli obblighi siano effettivamente e pienamente rispettati e trattare gli albergatori in modo equo. Allo stato attuale, Booking  è ancora lontano dall’essere conforme. Gli hotel europei, perlopiù piccole e medie imprese, contano sul Dma per risolvere le pratiche commerciali sleali».

Per le associazioni di categoria presenti a Bruxelles se non saranno adottati presto gli opportuni rimedi, c’è il rischio che le strutture ricettive siano private della possibilità di richiedere ai propri ospiti il pagamento anticipato. Inoltre, Booking non fornisce informazioni trasparenti sul funzionamento dei propri algoritmi e continua a limitare la comunicazione diretta tra gli hotel e gli ospiti. Al termine del workshop proprio Hotrec, con un comunicato, ha esortato “vivamente la Commissione europea ad adottare al più presto le misure necessarie e ad avviare un’indagine di non conformità nei confronti di Booking”.

«Siamo molto preoccupati – ha aggiunto durante il suo intervento Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi – Perché la politica di Booking è chiaramente finalizzata a disincentivare l’utilizzo di sistemi alternativi».

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