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Booking “testa” la fee sulle ancillary per gli hotel

Booking intende applicare una fee agli hotel anche sulle ancillary e i servizi. L’ultima novità della Ota, che già da maggio a iniziato a notificare alle strutture ricettive la sua nuova policy, prevede che gli hotel paghino una commissione anche sulle spese accessorie come ad esempio la colazione, il parcheggio o il wifi finalizzate sia in fase di prenotazione sia durante il soggiorno.

In quest’ultimo caso, infatti, le commissioni andrebbero scalato al momento del check out del cliente in hotel. Una novità che sta già scatenando polemiche negli Usa, dove la nuova policy è attiva in via sperimentale dal 1° giugno.

Polemiche dovute a due fattori: da un lato quello che viene considerato come un ulteriore aggravio per gli hotel che usano il portale (mentre nessun ricarico verrà applicato al cliente, ndr) e dall’altro l’eccessivo controllo che Booking intende operare sulle fatturazioni della struttura ricettiva e sul suo rapporto con il cliente finale.

La nuova norma sulle commissioni dovrebbe essere estesa a tutto il mondo nei prossimi mesi. Nel frattempo la sperimentazione negli Usa darà già un riscontro sulla capacità negoziale degli alberghi con il colosso dell’online e sulle eventuali proteste che la categoria dell’ospitalità potrebbe attuare contro la nuova imposizione.

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