Un’annata da incorniciare per la Sicilia. Nei primi nove mesi del 2023 le presenze complessive nella regione sono state 13.384.851 (+5,8% rispetto al 2022). A trainare l’andamento dei flussi turistici sono stati gli arrivi dall’estero, con un totale di 6.293.300 presenze (+18,7%), guidati da francesi e tedeschi, ma con una decisa avanzata degli americani. I turisti continuano a preferire le sistemazioni alberghiere, che hanno registrato 9,5 milioni di presenze (+4,3%), alle quali si accoda il comparto extra-alberghiero con quasi 3,8 milioni (+9,9%).
I dati dell’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana hanno confermato il trend positivo dei flussi turistici nell’isola, evidenziando un sensibile aumento delle presenze nei mesi di bassa stagione, superiori a quelle del periodo estivo. Indice del successo della strategia di destagionalizzazione adottata dalla Regione, volta alla diversificazione dell’offerta, su cui si basa anche il Programma Triennale di Sviluppo Turistico in via di attuazione. «Ritengo sia determinante la diversificazione dell’offerta turistica che guardi a una visione integrata e complementare – ha sottolineato l’assessore Elvira Amata – privilegiando segmenti quali il turismo naturalistico, che comprende aree naturali, riserve marine, attività montane, agriturismi e aree naturali e vanno in questo senso le numerose iniziative attuate nel corso degli ultimi mesi».
Ripartono i Treni Storici
Tra queste il programma dei Treni Storici, con itinerari sulle più belle e panoramiche linee ferroviarie siciliane, alla scoperta anche di destinazioni meno conosciute, borghi, castelli, parchi e aree archeologiche. Una forma di turismo lento e sostenibile che punta a redistribuire nuovi flussi su periodi alternativi e più lunghi con proposte dedicate a viaggiatori sensibili a paesaggi e testimonianze storico-artistiche, così come alle produzioni e alle preparazioni siciliane rispettose dei tempi della natura, ai valori dei territori che costituiscono l’identità più vera e profonda delle comunità che li vivono. «Un’impostazione con cui si tenta di scongiurare – secondo l’assessore Amata – il concentramento degli arrivi in determinati periodi, fattore che è diventato un problema concreto per alcune destinazioni turistiche locali, non strutturate per gestire l’overtourism estivo».
Natura e sport per la destagionalizzazione
Perfettamente in linea con questa strategia anche manifestazioni come la Biennale del Paesaggio Mediterraneo – Radicepura Garden Festival, che si è chiusa il 3 dicembre a Giarre, primo evento di garden design e dell’architettura del paesaggio mediterraneo, che ha celebrato il giardino come luogo ideale per fermare lo sguardo sulle bellezze locali, oltre che per la sua valenza estetico-culturale.
Natura, trekking, passeggiate in bicicletta, ma anche le ricche tradizioni pasquali presenti in molti centri della provincia di Trapani, sono i punti di forza dell’offerta della Sicilia Occidentale, che promuove un turismo naturalistico-archeologico rivolto agli amanti dello sport e delle esperienze all’aria aperta.
Allo stesso target punta anche la Dmo Isole di Sicilia che riunisce le 14 isole minori, che vantano un imponente patrimonio naturalistico con una fitta rete di sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta, oltre a numerose opportunità per il diving e lo snorkeling. Ancora tutta da scoprire, poi, la Sicilia Centrale, il cuore ancora poco battuto dell’isola, che custodisce tesori come la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, l’agorà ellenistica di Morgantina, la Città Imperiale di Centuripe e i boschi del Parco dei Nebrodi. Mentre il distretto turistico Agrigento e Valle dei Templi è già proiettato con tutto il suo territorio al 2025, quando Agrigento sarà Capitale Italiana della Cultura.