Rispetto a dieci anni fa, Alitalia oggi vale poco più della metà in termini operativi. Ma la strada del commissariamento ha già aperto un ricco ventaglio di ipotesi e opzioni sui possibili concorrenti interessati al suo bottino tra slot, rotte, flotta e personale.
In pole position c’è Ryanair che, con i suoi 32,6 milioni di passeggeri, è il primo vettore in Italia e che da tempo ha mostrato forte interesse per gli slot di Alitalia. Su quello che viene considerato il vero tesoretto della ex compagnia di bandiera, ha messo gli occhi anche easyJet, terzo vettore in Italia con 14,3 milioni di euro, sebbene al momento la sua posizione appare molto defilata.
Altro possibile competitor che, a detta di qualche tecnico del settore, potrebbe spuntare nei prossimi giorni è Qatar Airways che, dopo aver messo a segno l’accordo con Meridiana, potrebbe coltivare grandi sogni di espansione e rivincita sulla cugina Etihad. La dotazione economica del vettore di Doha è di quella tra le più consistenti nel panorama aereo mondiale e la concorrenza tra i vettori arabi è sempre molto accesa, talvolta dettata da puro orgoglio.
A completare lo scenario del post-commissariamento c’è Lufthansa, ma le recenti vicissitudini della compagnia tedesca alle prese con una sua grave crisi interna e una lunga battaglia sindacale, proprio con le stesse motivazioni che hanno condotto Alitalia al bivio risolto con il referendum, allontanano di molto l’ipotesi di un suo interessamento almeno a breve scadenza.
Riguardo infine alle compagnie aeree americane, Delta e American – ovvero le più interessate al mercato italiano visto il loro carnet di collegamenti diretti per gli Usa – non hanno finora mostrato alcuna attenzione per la vicenda Alitalia, se non rituali comportamenti operativi dettati da partnership e concorrenzialità commerciali.
L’interessamento di altre compagnie aeree, infine, dovrà comunque prendere in esame quelle voci di costo che non sono altrettanto attraenti, come il personale e la flotta (buona parte in leasing). I prossimi giorni saranno decisivi per capire se è percorribile la strada della ricerca di nuovi soci o se è preferibile concentrarsi su intese operative nel periodo-ponte che intercorrerà tra il commissariamento e la “vendita al miglior offerente”.
Per i tour operator, le agenzie e i vari partner che hanno stretto accordi con Alitalia c’è la garanzia di un periodo transitorio di almeno 3-4 mesi per uscire indenni da problematiche legate a cancellazioni e sospensioni.
Il governo italiano ha assicurato, infatti, che verrà tutelata la continuità operativa dell’azienda. Ma se la liquidità – come evidenziato da alcuni osservatori – fosse ridotta a tre settimane, occorrerà rispondere a ulteriori domande nel breve termine. Come potrà fare cassa l’attuale management? Il governo riuscirà a strappare all’Unione europea la possibilità di concedere un aiuto-ponte per consentire ad Alitalia di operare anche nel periodo estivo?