Nuovo incontro tra i sindacati e Ita senza alcuno sviluppo positivo. “Se davvero l’obiettivo è non ripetere gli errori del passato, occorreva piena discontinuità nelle funzioni di gestione operativa”, afferma la Fit Cisl.
“A pochi giorni dal decollo della nuova compagnia – prosegue – ancora non sono noti i criteri e i motivi per i quali molti lavoratori con fragilità familiari e personali non siano stati assunti. Inoltre, non è ancora dato sapere se il piano industriale presentato a suo tempo è immutato o è stato implementato anche con attività cargo, come stiamo chiedendo da mesi”
Quanto ad Alitalia, invece, per la Fit Cisl “è un primo passo” la proroga della cassa integrazione straordinaria fino a settembre 2022, decisa al ministero. Soddisfazione condivisa in un comunicato congiunto con le altre sigle, che insieme plaudono anche all’approvazione in Parlamento della mozione che impegna il governo a tutelare l’occupazione e l’applicazione del contratto nazionale da parte di Ita, minacciando – in caso contrario – un’ulteriore “mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori”
“Occorre ragionare sulla cigs almeno fino al 2025, coprendo quindi l’intero arco del piano della newco, quando da previsioni assorbirà ulteriore personale della ex compagnia di bandiera. Inoltre, insistiamo che si parli di politiche attive: le persone interessate devono poter conservare e aggiornare le certificazioni e le abilitazioni necessarie”, sottolinea il sindacato.
La Fit-Cisl, infine, chiede al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (Mims) “la costituzione di una commissione di studio con l’incarico di analizzare la crisi del trasporto aereo e proporre l’adeguamento del quadro normativo in relazione agli aspetti economico-finanziari”. Perché, conclude la sigla sindacale, “non c’è solo la vertenza Alitalia, ma è in crisi l’intero settore”.