È andata deserta la prima gara per le offerte vincolanti relative alla vendita del marchio Alitalia: il prezzo-base di 290 milioni di euro non avrebbe incontrato l’interesse di alcun acquirente.
Presente soltanto Ita, di cui non si conosce l’entità dell’offerta. Al momento i tre commissari Giuseppe Leogrande, Gabriele Fava e Daniele Santosuosso non hanno ancora fatto comunicazioni, motivando il silenzio con la precisazione che la gara non è terminata. Si tratta di un momento delicato poiché, proprio dagli esiti della vendita del brand, dipende parte della liquidità con la quale si devono pagare gli stipendi ai circa 10mila dipendenti dell’ex compagnia di bandiera che ad oggi hanno ricevuto soltanto metà dei loro compensi.
L’indiscrezione trapelata dal Mef provoca ulteriori perplessità sulle modalità di decollo di Ita che a questo punto potrebbe avviare le sue operazioni, fissate per il 15 ottobre, senza il marchio Alitalia e soprattutto senza la gestione del sito AZ per la vendita dei biglietti. La questione resta comunque sotto i riflettori della Commissione Ue che ha chiesto alla newco tangibili segnali di discontinuità rispetto al passato.
Di certo i vertici Ita non hanno alcuna intenzione di acquistare il brand al prezzo-base che era stato fissato per il primo round della gara. Era stato lo stesso presidente della nuova compagnia, Alfredo Altavilla, a definire «irrealistica» la valutazione del brand da parte dei tre commissari. Nei prossimi giorni si aprirà la seconda fase della gara con offerte al ribasso.