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I brand camaleonte di Eden
nella transizione verso Alpitour

A pochi giorni dalla firma che ha sancito, in via ufficiale, il passaggio di Eden Viaggi ad Alpitour, quello a cui si assiste è un vero riposizionamento di mercato che vede pian piano sparire la dicitura Eden dai singoli brand che finora ne contenevano il nome. Una transizione graduale, paragonabile alla pelle di un camaleonte, che non scuote l’estate in corso, ma abitua a piccoli passi il mercato alle evoluzioni che verranno. Ma occhio ad attribuirne la paternità ad Alpi, l’operazione era cominciata ben prima.

Ricostruiamo la vicenda. Com’era stato per Margò, è arrivato la scorsa settimana l’annuncio dei nuovi cataloghi Made – Orizzonti su misura, con un nuovo logo che non contiene più al suo interno il nome della capofila. Subito dopo c’è stato il lancio degli Ciao Club che, in fatto di “sound” e italianità, si avvicinano ai Bravo Club di Alpi.

Intanto gli Eden Village, nella prossima stagione, rimarranno sui banchi delle agenzie – già è stata pubblicata l’anteprima 2019 – ma una parte delle strutture, ben selezionate, andrà sotto il cappello Ciao. Una nuova linea di prodotto che era già “in pancia” al Gruppo di Pesaro prima del passaggio di mano.

Di fatto, gran parte del lavoro di rebranding proviene dalla passata gestione. A chiarire la strategia, a dicembre scorso, fu proprio il responsabile marketing Tommaso Bertini: «I nostri marchi – spiegò in un’intervista al nostro giornale – non devono più stare sotto lo stesso ombrello come avveniva in passato, ma andare ciascuno per la propria strada». Per poi annunciare, un paio di mesi dopo, la rivoluzione di immagine che avrebbe investito Margò, Made e Turisanda.

Un piatto presto servito sul tavolo di Alpitour, la cui intenzione sembrerebbe ora quella di conservare il know how Eden in un’ottica di massima autonomia. Il tutto accompagnato da un riposizionamento morbido dei singoli brand “freschi di restyling”, affinché possano incastrarsi senza grossi attriti nel mega Gruppo torinese. Un puzzle che, a conti fatti, è composto da quattordici marchi tarati sull’outgoing: Alpitour, Francorosso, Viaggidea, Bravo Club, Karambola, Swantour e Press Tours (gli ultimi due uniti in un’unica società), a cui sono andati ad aggiungersi Margò, Made, CiaoClub, Eden Village, Eden Viaggi (per questa linea è già online il catalogo Marocco 2019) e infine Hotelplan e Turisanda, acquisiti tempo addietro dal Gruppo di Nardo Filippetti.

Ogni tassello dovrà essere diverso dall’altro, ben identificabile tanto dalle agenzie, quanto dal cliente finale. Fermo restando che, come dichiarato dallo stesso direttore tour operating Pier Ezhaya, «le sovrapposizioni ci saranno, e va bene così».

Anche perché, in un’ottica globale, dove in gioco c’è la competizione con colossi come Tui e Thomas Cook, il vero tornaconto di un’acquisizione come quella di Eden è un altro: «La forza contrattuale maggiore», come sottolineato dallo stesso Andrea Moscardini, colui che di Alpitour fa gli interessi commerciali.

Nel frattempo, dopo la cessione della divisione t.o., al vecchio patron Filippetti resta in mano il marchio Eden Hotel & Resorts, che a sua volta – come preannunciato a giugno in occasione dell’inaugurazione del Modica Beach Resort – subirà un profondo restyling, che potrebbe investire anche il nome dell’azienda.

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