Brexit, allarme di Ryanair: «A rischio i piani voli»
L’aviazione deve essere una priorità nelle negoziazioni tra governo Uk e Unione Europea per la Brexit per non mettere a rischio i numerosi collegamenti con il continente. L’appello arriva da Ryanair, primo grande vettore che dovrà fare i conti con la decisione della Gran Bretagna, ufficializzata oggi dal premier Theresa May, di uscire dall’Ue.
«Dovrà essere stabilito un coerente piano di “exit” altrimenti la Gran Bretagna rischia di trovarsi senza voli da/per l’Europa nel 2019», annuncia il chief marketing officer della compagnia, Kenny Jacobs.
La prospettiva è quella che vede la Gran Bretagna pronta ad abbandonare gli Open Skies europei e quindi il governo inglese a negoziare un accordo bilaterale con l’Ue per permettere voli da/per l’Europa.
Ryanair, che impiega più di 3000 dipendenti inglesi e trasporta oltre 44 milioni di viaggiatori da e per gli aeroporti britannici, lancia l’allarme: «Il rischio è che da marzo 2019 il Paese resti senza collegamenti con l’Europa – sottolinea Jacobs – perché se l’intesa non arriva in tempo per la metà del 2018, questo renderebbe impossibile realizzare il piano voli per il 2019».
Ryanair, come tutte le compagnie aeree pianifica i propri voli circa 12 mesi prima. «Quindi tra solo 12 mesi dovremmo finalizzare il nostro schedule per l’estate 2019, che allo stato attuale e senza rapidi accordi tra le parti prevederebbe numerosi tagli di rotte per il Regno Unito», sottolinea il manager.
Il problema, quindi, riguarderà molti vettori che si prepareranno a gestire il dietrofront inglese non senza immaginare danni economici e conseguenze tutte da valutare, soprattutto se nei prossimi mesi di negoziazioni regnerà l’incertezza.