British Airways ha annunciato l’avvio della della cassa integrazione per 36mila dipendenti per evitare il trauma di migliaia di licenziamenti. Si tratta della più grande sospensione di lavoro nella storia della compagnia aerea britannica, appartenente al Gruppo Iag.
In termini pratici i dipendenti percepiranno l’80% dello stipendio. All’annuncio del provvedimento scaturito da un accordo tra vettore, governo e sindacati, si è accesa una polemica sui social di cittadini britannici che non accettano questa modalità con la quale in pratica è il contribuente a salvare la compagnia aerea, andata spesso, ultimamente, sul banco degli imputati per i pessimi servizi di assistenza telefonica ai passeggeri.
Tanto che in diversi tweet gli utenti britannici consigliano i vertici dell’aerolinea ad occupare parte dei dipendenti sospesi nel customer care telefonico del vettore. Proprio nei giorni scorsi British aveva annunciato lo stop di tutti i suoi voli da Londra Gatwick, rendendosi disponibile ad organizzare i voli per i rimpatri, con un piano di emergenza per il quale il governo britannico ha stanziato 75 milioni di sterline.
Nel mese di marzo, inoltre, il valore delle azioni del Gruppo Iag si è più che dimezzato e la situazione nelle casse della compagnia aerea britannica relativa al consuntivo del 2019 aveva già registrato un calo nei profitti di 200 milioni di euro rispetto al 2018.