Con l’intelligenza artificiale, protagonista della Bto di Firenze – l’evento in programma mercoledì e giovedì alla Stazione Leopolda, di cui l’Agenzia di Viaggi Magazine è media partner – destinazioni di forte appeal come la Toscana saranno sempre più accessibili e fruibili. Ne è convinto l’assessore al Turismo, economia, credito e attività produttive della Regione Toscana, Leonardo Marras, al quale abbiamo rivolto alcune domande sia riguardo all’evento che al futuro turistico di una delle regioni più frequentate da visitatori italiani ed esteri.
Come sta sfruttando la Regione Toscana le molteplici opportunità offerte dall’Ai applicata al turismo?
«L’intelligenza artificiale offre molteplici opportunità e ce ne avvaliamo, ad esempio, quando utilizziamo gli strumenti di piattaforme come Google, Meta o altre ancora più specializzate nella pubblicità. Tuttavia, svilupparla “in casa” necessita di un carburante per poter funzionare, ovvero i dati. Avere la capacità di raccogliere “dati di prima parte” sul proprio pubblico, che nel nostro caso equivale ai turisti che scelgono la Toscana, è il vero investimento sul futuro. Stiamo infatti continuando a lavorare allo sviluppo e all’implementazione dell’Osservatorio turistico digitale basato sull’utilizzo di dati raccolti direttamente da uffici di informazione turistica, musei e dai vari altri attrattori. Questi dati possono essere utilizzati per offrire servizi profilati ai turisti, per esempio attraverso un’app da utilizzare durante l’esperienza in Toscana, ma anche per modulare le politiche ed offerta turistica sulle reali esigenze dei visitatori».
Quali pratiche si potranno ottimizzare con l’ausilio dell’Ai in un organismo amministrativo come il vostro?
«Sicuramente potrà aiutarci a migliorare l’interazione digitale con i potenziali visitatori della Toscana o con chi si trova già nella nostra regione e ha necessità di informazioni. Probabilmente aiuterà a facilitare anche la trasmissione di dati e lo scambio continuo di informazioni con il territorio organizzato in ventotto ambiti turistici omogenei ed una fitta rete di Iat».
Ci sono già esempi eclatanti di come i servizi turistici erogati per gli ospiti potranno migliorare con l’intelligenza artificiale?
«Ci sono esempi di buone pratiche già avviate sia a livello micro, cioè nuovi software gestionali sempre più avanzati utilizzati da hotel e strutture ricettive per soddisfare la domanda e ottimizzare il rapporto qualità prezzo dei servizi erogati, sia a livello macro, di destinazione, basti pensare al “salto smart” che hanno fatto città come Malaga o Goteborg, ma anche la vicina Slovenia. In Italia, lo sappiamo, questo tipo di evoluzioni implicano sforzi di sistema sempre molto complessi, ma anche noi siamo sulla strada giusta; ci vorrà un po’ più di tempo ma arriveremo».
Quali criticità o pericoli avete già individuato per scongiurare un uso distorto o controproducente dell’Ai?
«In generale la criticità più grande dell’intelligenza artificiale è il rischio di produrre contenuti ibridi che assomigliano talmente tanto alla realtà da non riuscire più a distinguerne l’autenticità. E questo è un problema con cui anche le destinazioni turistiche, ovviamente, dovranno fare i conti. Allo stesso modo, ci dovremo confrontare con il tema del trattamento dei dati personali, dovremo essere bravi ad adottare tutte le cautele necessarie per la valorizzazione delle tecnologie a fini di marketing nel rispetto e nella tutela dei diritti di tutti».
Su quali strategie promozionali future della Regione Toscana potranno essere di valido supporto le innovazioni all’orizzonte?
«Potremmo sicuramente avere molte più informazioni in tempo reale su presenze, abitudini e ricerche dei nostri turisti, reali e potenziali, e questo ci supporterà nella costruzione di azioni promozionali sempre più mirate e ci aiuterà a scegliere e raggiungere in modo più efficace i pubblici affini ai messaggi strategicamente più rilevanti per noi. Potremo, ad esempio, intercettare con più facilità ed efficienza i turisti con comportamenti o abitudini di acquisto sostenibili per proporci come destinazione per le loro vacanze.»
Su cosa si concentrerà la partecipazione della Regione Toscana alla prossima Bto?
«La Regione crede molto in questo evento che si conferma, edizione dopo edizione, un punto di riferimento internazionale per l’innovazione nel turismo. Dallo scorso anno abbiamo deciso di invitare in Bto tutti i sindaci e gli assessori al turismo dei Comuni toscani per il panel che abbiamo chiamato “destinazione Toscana”: facciamo il punto sull’anno in corso e, insieme alle due agenzie Toscana Promozione Turistica e Fondazione sistema Toscana, presentiamo loro i progetti per l’anno successivo. Inoltre, destiniamo una parte dell’incontro all’approfondimento di tematiche trasversali e attuali, tra cui turismo sostenibile e monitoraggio dei dati turistici, con l’ausilio di esperti e professionisti. »
Il prossimo anno proprio la Toscana ospiterà il G7 del turismo: come vi state preparando?
«L’annuncio del ministro Santanché da Londra ci ha colti di sorpresa, ma ci ha onorati! Accettiamo con enorme piacere la sfida mettendoci a disposizione del ministero per collaborare all’organizzazione di questo grande evento. La governance del turismo in Toscana è ben strutturata, il rapporto della Regione con i territori è costante e, insieme, costruiamo stagione dopo stagione le politiche di promozione e sviluppo di questa fetta importantissima della nostra economia. Ci faremo trovare pronti, insieme alla città di Firenze, ad accogliere ospiti dall’Italia e dal mondo e a far conoscere loro le peculiarità uniche della Toscana».