Prosegue la crisi del comparto bus turistici. «Una situazione grave per un segmento strategico dell’industria turistica in generale e importante anche per noi del turismo organizzato», denuncia Gabriele Milani, direttore nazionale della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, che rimarca come le condizioni in cui si trova a lavorare oggi questo settore rappresenta un handicap per l’incoming ma pure per i pacchetti Italia su Italia.
«Un problema complesso che ha bisogno di risposte a tutti i livelli istituzionali, dal governo centrale alle amministrazioni comunali – aggiunge Milani – Oltre al noto problema della carenza di circa 7mila autisti per le difficoltà e i costi legati all’acquisizione delle patenti idonee, le imprese di settore combattono ogni giorno con i costi di accesso a molte delle località più apprezzate, le procedure autorizzative per l’ingresso dei mezzi, la continua instabilità delle ordinanze sulla viabilità e delle regole sulle zone a traffico limitato. Un caos che non consente la giusta programmazione degli investimenti e dell’offerta e che manda in fumo pacchetti e promozioni che vengono commercializzati all’estero».
Il direttore di Fto rincara: «I cervellotici paletti sulla percorrenza della statale Regina, sul Lago di Como, sono solo l’ultimo esempio. Ma si potrebbe ricordare anche il caso del Comune di Portofino che improvvisamente ha stabilito il divieto d’accesso ai bus superiori a otto metri e mezzo, vanificando il lavoro di aziende che avevano comprato dei mezzi panoramici, con tanto di pass, per offrire le bellezze della celebre località ligure. A Milano l’accesso in area C sta per essere aumentato del 50% per ogni pullman turistico e questo penalizzerà inevitabilmente il servizio in una città leader in Italia per l’offerta congressuale. Questo incremento si aggiunge al nuovo obbligo di dotarsi dei sensori per angolo cieco per i quali ci aspettiamo un supporto economico alle imprese».
E ancora, a Venezia la ztl è a 530 euro al giorno in assenza di servizi di accoglienza dei turisti in arrivo. «C’è una ingiustificata criminalizzazione di questi mezzi, persino rispetto a camper e roulotte. Eppure – spiega Milani – anche secondo una recente ricerca dell’Università La Sapienza, i bus hanno impatti sulla circolazione e sulle emissioni climalteranti di gran lunga inferiori rispetto ai veicoli privati o a molte flotte del Trasporto pubblico locale. Servono allora politiche meno improvvisate e non pensate soltanto per il visitatore occasionale della domenica e per far quadrare i conti dei Comuni. Si tratta di un nodo scoperto nell’ambito dei servizi turistici: pensiamo pure ai viaggi di istruzione o ai pacchetti dedicati alla terza età. Un tassello che, nel mosaico della mobilità urbana, va rivisto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini assieme a quello dei taxi e degli ncc e sul quale ci aspettiamo provvedimenti sia dal governo nazionale sia dalle autonomie locali».