by Andrea Lovelock | 16 Aprile 2020 10:30
Anche dal settore dei bus turistici arriva il bollettino di uno stato di salute gravissimo a causa dell’emergenza Covid-19: oltre 6mila imprese in ginocchio, 25mila posti di lavoro a rischio e una perdita secca nei fatturati di 2,5 miliardi di euro.
Questo è quanto esposto dal presidente di un apposito Comitato di crisi, Riccardo Verona, costituito proprio per far fronte comune tra le imprese del comparto che contano su una flotta di 25mila bus, tutti fermi nei depositi.
«Siamo stati il primo settore a fermarsi a causa dell’emergenza sanitaria – sottolinea Verona – e saremo quasi sicuramente uno degli ultimi a ripartire, con diverse imprese costrette a chiudere i battenti. Da qui la richiesta urgente al governo di intervenire con misure mirate».
Il Comitato – che rappresenta 350 aziende del comparto ed è coordinato da Fabio Maddii, presidente di City Sightseeing Italia – intende evidenziare il danno sociale di tale sospensione di servizi a favore dei turisti: 25mila famiglie rischiano a breve di non avere più reddito e inoltre il blocco totale del comparto, nei quali rientrano anche gli operatori dei sightseeing nelle grandi città, provocherà anche un mancato guadagno per lo Stato in termini di accise sul carburante non consumato, stimato intorno ai 270 milioni di euro, oltre che mancati introiti per i Comuni a causa della mancata vendita dei ticket.
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