L’obiettivo era aprire un dialogo costruttivo, tendere una mano alle istituzioni e ai rappresentanti della politica per trovare soluzioni condivise alle annose questioni che investono la categoria. Per l’Associazione nazionale Bus turistici italiani, Anbti Confcommercio, si può dire missione compiuta al termine del convegno “Bus turistici in città. Ztl, parcheggi, e servizi: un problema nazionale”, organizzato presso la sala stampa della Camera dei Deputati.
Basta scorrere i nomi del nutrito parterre di relatori intervenuti: Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci e deputato di Forza Italia; Maurizio Gasparri, presidente del gruppo di FI al Senato; Massimo Garavaglia, già ministro del Turismo e presidente della commissione Finanze del Senato; Gianluca Caramanna, consigliere del ministro del Turismo e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Attività produttive e Turismo alla Camera; Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità del Comune di Roma; Alessandro Onorato, assessore comunale ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma.
A fare gli onori di casa il presidente Anbti Riccardo Verona e il direttore generale Andrea Camertoni. «Trasportiamo ogni anno oltre 150 milioni di visitatori e turisti nelle città italiane pur tra mille difficoltà troppo spesso inascoltate. Paghiamo tasse esose – ha puntualizzato il presidente Verona in apertura del convegno – senza poter disporre di servizi adeguati. Troppo spesso si prova a criminalizzare senza motivo la nostra categoria. Da parte nostra ampia disponibilità al confronto con spirito leale e collaborativo. È giusto che ogni Comune abbia la propria autonomia, ma deve anche ascoltare il territorio e le categorie».
Nel corso dell’evento sono stati affrontati temi che da anni costituiscono grandi criticità per il settore dei bus turistici italiani in città, come le tariffe Ztl, che penalizzano il settore per disomogeneità e importo, o gli stalli di sosta a disposizione dei mezzi, sempre meno e sempre più spesso vanificati dalla non osservanza delle regole degli automobilisti o dei proprietari di altri mezzi non autorizzati che li utilizzano come parcheggi, o la mancanza di servizi adeguati ed organizzati a disposizione degli operatori della categoria come avviene nelle città degli altri Paesi europei. Senza trascurare l’impatto sul territorio e sulla comunità, con le frequenti resistenze da parte di comitati e associazioni dei cittadini, con le quali la stessa Anbti ha pure avviato un dialogo.
Il leit motiv unanime del convegno è stato l’idea di avviare un percorso comune, nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascun attore, che il vicepresidente vicario Anci ha riassunto e tradotto in una proposta di «mettere in piedi un tavolo di lavoro che possa dirimere alcune questioni e porre proposte valide e concrete sia per i regolamenti comunali sia per una regolamentazione di livello più alto come quello parlamentare».
L’onorevole Pella ha ribadito l’importanza del servizio svolto dai bus turistici anche in chiave «sociale, per anziani, bambini e categorie fragili e per far conoscere nuovi territori del nostro Paese», non nascondendo allo stesso tempo le criticità che persistono nel rapporto Bus turistico – comune, per le quali c’è la volontà di «trovare delle soluzioni tra le varie esigenze in campo». Per questo ha sollecitato «anche le istituzioni nazionali» a «dare spunti e magari promuovere piattaforme nelle quali inserire i comuni che permettano di avere regole e parametri simili, semplici e omogenei. Come Anci abbiamo firmato un protocollo d’intesa proprio con Confcommercio, alla quale Anb.ti aderisce, per dare spazi e considerazione alla categoria. La volontà mia, di Anci e delle Istituzioni di arrivare ad una sintesi c’è, come la volontà di garantire autonomia ai Comuni. Servono servizi all’altezza dei migliori standard europei e regolamenti comunali e nazionali allineati» .
Per Caramanna, il turismo collegato ai bus «è un grande valore aggiunto e rappresenta un impatto economico importante. Chiudere i centri storici ai bus turistici significa indurre alcune fette di turismo di scegliere altre destinazioni. Questo modello di chiusura non ci appartiene e ci sfavorisce. Il centro storico di Roma, come altri centri, è molto fragile. Dobbiamo regolamentare questo tema con norme chiare. Dobbiamo creare il giusto clima anche nel rapporto con i residenti» .
L’ex ministro Garavaglia ha puntato il dito contro «il pregiudizio che i bus turistici portino overtourism: non sono certamente le gite scolastiche o degli anziani che vanno nelle città d’arte, e hanno tutto il diritto di andarci, a generarlo» . Per il leghista è necessario ascoltare le categorie per dare una risposta strutturale alle tante criticità che interessano il comparto turistico.
Altro tema caldo è quello sollevato da Caramanna (Fdi) e Maurizio Gasparri (FI) a favore dell’equiparazione delle accise dei bus turistici a quella degli altri mezzi di trasporto, misura che la categoria attende da anni, mentre più realista è apparso Garavaglia, sia in qualità di presidente della Commissione Finanze che collega di partito del ministro all’Economia, Giancarlo Giorgetti, a cui sono affidati i cordoni dei conti pubblici.
Il presidente dei senatori di Forza Italia Gasparri si è poi concentrato sull’accesso dei bus turistici in città, soprattutto in quelle grandi, per cui «serve la collaborazione dei Comuni. Bisogna fare in modo che il turista che viene a visitare le nostre città trovi una rete di servizi e di trasporti che gli consentano di raggiungere i siti turistici. Quindi occorre un piano integrato. Si può chiedere agli operatori dei bus una maggiore disciplina nell’accesso ad alcune zone nella misura in cui l’ultimo miglio lo si può affrontare in maniera civile» .
La necessità di una visione e un approccio integrato non solo sul tema specifico dei bus turistici, ma più in generale del turismo è quanto hanno ravvisato gli assessori al Comune di Roma, che hanno portato il dibattito alla concretezza delle problematiche quotidiane che vive la Capitale d’Italia. «Va trovato un punto equilibri tra interesse privato delle aziende e interesse pubblico dei cittadini», ha ribadito Onorato, mentre Patanè ha posto il tema dell’insostenibilità attuale del fenomeno per il centro storico di Roma, dove ogni giorno – nella zona B, quella a pagamento – arrivano circa 400 bus pari a circa 73 mila l’anno e dell’inevitabilità, quindi, di affrontare la questione in maniera globale.
Al di là delle fisiologiche divergenze di prospettiva e veduta, dovute anche ai differenti rispettivi ruoli, da parte dei vertici di Anbti-Confcommercio, Riccardo Verona e Andrea Camertoni, è stata manifestata grande soddisfazione per le aperture politiche e istituzionali e per l’avvio di un confronto che deve necessariamente accelerare se si vogliono dare risposte concrete a un Paese intero alla vigilia dell’anno del Giubileo.