Business travel, segnali di normalità secondo AirPlus

Business travel, segnali di normalità secondo AirPlus
22 Giugno 10:28 2021 Stampa questo articolo

Dalla forte contrazione del 2020 ai primi segnali di ripresa di quest’anno, con il ritorno di alcuni voli intercontinentali. È una fotografia dei viaggi d’affari in pandemia quella scattata dall’AirPlus Business Travel Index, che registra i dati delle transazioni di volo effettuate con le soluzioni di pagamento AirPlus in Italia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Francia, Olanda e Regno Unito.

Ma vediamo, nel dettaglio, i risultati dello studio.

CROLLO DEI VOLI IN EUROPA NEL 2020. Nel primo anno di Covid, come è noto, si è volato pochissimo. Da luglio a dicembre, nel vecchio continente, si è registrato un settimo dei collegamenti aerei rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche le distanze percorse sono state più brevi: sul totale dei voli effettuati dai viaggiatori d’affari in Europa, il 52,2% sono stati voli domestici, contro il 39,2% dello stesso periodo del 2019. Nello stesso periodo, solo il 10,3% dei viaggi ha avuto come meta una destinazione intercontinentale.

L’anno clou della pandemia, poi, è stato caratterizzato dall’impossibilità di pianificare viaggi e trasferte. A pesare sulla programmazione le incertezze relative alle regole sugli spostamenti, nuovi requisiti d’uscita e d’ingresso e rapidi mutamenti nell’andamento dell’emergenza sanitaria. Nella seconda metà del 2019, i voli venivano prenotati, in media, con 23,5 giorni di anticipo rispetto alla data di partenza, mentre nel 2020 questo dato è sceso a soli 15,8 giorni. Anche la permanenza fuori casa è cambiata, presumibilmente per l’obbligo di quarantena richiesto all’arrivo in molte destinazioni: chi ha effettuato una trasferta è rimasto lontano per una media di 9,2 giorni nella seconda metà del 2020, pur percorrendo distanze relativamente brevi, contro la media di 5,5 giorni del 2019.

PIÙ VOLI INTERCONTINENTALI E BOOKING ANTICIPATO NEL 2021. All’inizio di quest’anno, rivela Airplus, con la prospettiva dell’avanzamento della campagna vaccinale inizia a cambiare anche l’andamento dei viaggi d’affari, che registrano i primi segnali di ripresa. Tra gennaio e marzo 2021, nonostante le restrizioni ancora rigide, si è registrata una ripresa dei voli a lungo raggio: quasi un viaggiatore su cinque (18,4%) ha compiuto una trasferta intercontinentale. Nel contempo, le aziende hanno iniziato a pianificare di più: l’anticipo di prenotazione si è attestato a 17,3 giorni dalla data di partenza, sempre a livello europeo. Ancora in crescita il trend che ha visto aumentare la permanenza fuori casa dei viaggiatori. In media, nei primi tre mesi del 2021, la durata delle trasferte è stata di circa 12,9 giorni.

ITALIA IN LINEA CON IL TREND EUROPEO. La fotografia italiana del business travel rispecchia sostanzialmente il quadro europeo. La percentuale dei voli intercontinentali si è attestata al 10,7% nella seconda metà del 2020, per poi risalire al 15,4% nel primo trimestre 2021. Anche nel nostro Paese gli spostamenti sono stati pianificati con minore anticipo durante l’anno di picco della pandemia con una media di 11,4 giorni prima della partenza (rispetto ai 18,9 dell’anno precedente). Più lungo il tempo trascorso in trasferta con una media di 11 giorni.

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