by Andrea Lovelock | 19 Aprile 2017 15:53
A pochi giorni dall’esito del referendum sul piano industriale di Alitalia arriva il duro intervento del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Poche ore fa, infatti, le agenzie di stampa hanno riportato le sue dichiarazioni in merito alla pronuncia dei dipendenti della compagnia aerea attesa a fine settimana.
«Se l’accordo fosse bocciato, gli attuali investitori si tirerebbero indietro e nessun altro nuovo investitore si presenterebbe. A quel punto non esisterebbe un’alternativa di nazionalizzazione, chi spera in un intervento dello Stato si illude. Il governo è disposto ad accompagnare il rilancio dell’azienda previsto dal piano industriale ma non può e non vuole sostituirsi agli investitori privati. In caso di un no all’accordo, la prospettiva per Alitalia sarebbe l’amministrazione straordinaria per un breve periodo e poi la messa in liquidazione».
Calenda ha poi ribadito che la nazionalizzazione non sarebbe possibile perché contraria ai regolamenti europei e perché il Governo ritiene che gli italiani non vogliano vedere altre risorse pubbliche investite nella compagnia.
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