by Giulia Di Camillo | 19 Dicembre 2017 12:55
Ancora cambiamenti per la web tax italiana. C’è infatti un un nuovo emendamento alla manovra presentato da Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati. L’imposta sulle transazioni digitali per i giganti del web – Google & Co. – passerebbe dal 6% fissato al Senato con il testo di Massimo Mucchetti al 3%, prevedendo un gettito di 190 milioni di euro anziché 114. Diversamente da quanto ipotizzato all’inizio, tale tassa non sarà allargata all’ecommerce e non la pagheranno quelle imprese che non supereranno le 3mila transazioni nell’arco di un anno solare.
Scompaiono, inoltre, le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate, lo spesometro per tracciare le imprese digitali e il credito d’imposta riconosciuto ai player residenti in modo da evitare doppie tassazioni.
E ancora un altro punto, quello relativo alle banche: dal testo del Senato queste avevano avuto il compito di fare da esattori, mentre adesso le aziende che compreranno servizi sul web verseranno direttamente il 3% all’erario. Approvato poi anche l’emendamento che obbliga le Poste a garantire il servizio universale per i pacchi fino a 5 chili (il tetto attuale è di 2 chili).
Nessun anticipo infine sulle tempistiche di entrata in vigore della legge: la data è rimasta regolarmente il 1° gennaio 2019, anche perché si attende la decisione sulla web tax europea che sarà presa ad aprile 2018.
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