by Andrea Lovelock | 4 Ottobre 2024 10:15
Molti lo definiscono il “turismo dei Cammini” richiamando così gli ultimi interventi avviati quest’anno dal Mitur con fondi per 15 milioni di euro[1] finalizzati a 26 interventi riguardanti proprio i Cammini d’Italia[2], ma in realtà il turismo escursionistico è fenomeno ben più vasto e dati alla mano, rappresenta un tesoretto per l’incoming italiano da non sottovalutare.
Una nicchia di mercato analizzata recentemente dal Cst – Centro Studi Turistici di Firenze che ha aggiornato alcuni numeri di questo fenomeno: innanzitutto la platea che – attingendo anche da un’indagine Enit-Tci – a oggi conta almeno 2,7 milioni di appassionati, con un volume d’affari di almeno 7 miliardi di euro.
Numeri che portano l’Italia al quarto posto nel ranking europeo di questo segmento, ancora distante dal Regno Unito con 5,4 milioni di turisti d’escursionismo, Germania (4,6 milioni) e Francia (4,5 milioni), ma comunque un bacino decisamente consistente.
«In tutti e quattro i mercati – sottolinea il direttore del Cst Alessandro Tortelli – la destinazione preferita, in cima ai desideri di questi viaggiatori è l’Italia e in particolare il Trentino – prediletto anche dagli italiani – la Toscana e la Sicilia. E a motivare questa forma di turismo è soprattutto la ricerca di contatto con la natura, seguita dalla possibilità di vedere luoghi inaccessibili in altro modo e di allontanarsi dalla folla».
Qualche sorpresa emerge poi dall’identikit del turista escursionista ed alcune caratteristiche della tipologia del camminatore: si tratta in prevalenza di donne (57%) in una fascia di età che va dai 31 ai 70 anni. Il 31% cammina in solitario mentre il 69% in compagnia o in gruppo. Il 31%, inoltre, dopo aver scoperto i Cammini dichiara di non poterne più fare a meno mentre il 44% è un camminatore costante.
Per quanto riguarda, invece, la promozione, la comunicazione e informazione legata a questa tipologia di turismo, lo studio Enit-Tci rileva che su 100 cammini, 63 hanno portali finiti e pensati per il turismo. Di questi il 76% riporta i servizi presenti lungo il tracciato, le tracce gps e l’elenco degli attrattori. Il 52% ha siti multilingue mentre solo il 25% fornisce servizi di alert in caso di problemi lungo il percorso.
Infine, tra i cammini più ricercati nel 2023 sul portale di riferimento “Cammini d’Italia” figurano La Via degli Dei, percorso lungo l’appennino tosco-emiliano, da Firenze a Bologna con 85.000 visite, la Rotta dei Due Mari, un coast to coast da Polignano a Mare a Taranto (40.000 consultazioni), e la Via del Sale, un percorso di 90 km da Varzì a Portofino (30.000 visite). Da segnalare anche il Cammino di San Jacopo, 170 km in Toscana, tra Firenze e Lucca con quasi 15.000 consultazioni.
«Il turismo escursionistico e in particolare il turismo dei cammini risponde bene ad alcune delle nuove tendenze di viaggio, come il contatto con la natura – conclude Tortelli – È importante però che le destinazioni si attrezzino per rispondere al meglio a questo tipo di esigenze e per farlo c’è la necessita di una partecipazione attiva da parte di tutti i soggetti, dagli amministratori locali agli operatori dei servizi e dell’ospitalità».
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