Allarme batterio nelle isole Canarie. La Ecdc, ovvero il Centro europeo per il controllo delle malattie, ha annunciato che 13 turisti del Nord Europa, in soggiorno a Gran Canaria, tra febbraio e aprile scorso, hanno contratto un batterio resistente agli antibiotici durante un ricovero in ospedale. La massima autorità europea ha atteso gli opportuni riscontri prima di diffondere un comunicato, subito ripreso dalle agenzie di stampa di tutto il mondo, dove si evidenzia un alto rischio di epidemia in Europa, se altri turisti colpiti dallo stesso batterio non verranno tempestivamente ricoverati negli ospedali dei Paesi d’origine.
Il batterio, denominato Klebsiella Pneumoniae ST392, si contrae proprio nelle strutture sanitarie, ma c’è anche da dire che la percentuale di rischio contagio è molto bassa per chi non entra in contatto con la struttura sanitaria. Nonostante ciò, l’Ecdc avverte anche come sia alta la probabilità di rapida diffusione di focolai epidemici se il viaggiatore lo prende, ma non viene rilevato. Si tratta di una notizia cui va data la massima evidenza anche tra gli operatori del settore dei viaggi visto l’alto numero di turisti nell’isola che lo scorso anno ha sfiorato i 15,5 milioni arrivi.
Ed è proprio il volume di ospiti ad aver convinto l’Ecdc a diffondere questo allarme, in quanto si accrescono i rischi di contagio e di successiva epidemia. L’Ecdc suggerisce agli ospedali di tutti i Paesi europei di verificare, al momento del ricovero, dove hanno viaggiato e dove sono stati ricoverati prima i pazienti.
«Tutti coloro che sono stati trasferiti direttamente o sono stati ricoverati all’esteri nei 13 mesi precedenti il ricovero nel Paese d’origine – si legge nel comunicato dell’Ecdc – devono essere controllati».
Si attende ora una comunicazione dell’Ente del Turismo Spagnolo che, nelle prossime ore, dovrà fornire risposte a operatori turistici e viaggiatori che vorranno ulteriori dettagli.