Trasporti europei ancora nel caos. Dopo la Francia, anche la Germania è a rischio paralisi a causa dello sciopero di 24 ore, indetto per lunedì 27 marzo dai sindacati Ver.di e Evg. Ver.di, così come i sindacati di altri Paesi, reclama un incremento salariale nel trasporto pubblico del 10,5% e almeno 500 euro in più in busta paga per contrastare l’inflazione molto elevata. La sigla Evg, che rappresenta il settore del traffico ferroviario, chiede invece un aumento di almeno 650 euro. Lo stop – secondo i media – porterà a gravi interruzioni nella circolazione di aerei, treni e mezzi locali.
Il presidente di Ver.di, Frank Werneke, ha dichiarato che il suo sindacato si aspetta lo stop di 120.000 lavoratori, inclusi i dipendenti della sicurezza e di terra in tutti gli aeroporti tedeschi, tranne Berlino, quelli del trasporto locale in sette dei 16 Laender tedeschi, quelli portuali e delle autostrade, compresi alcuni trafori. «Questa giornata di sciopero avrà un effetto enorme, ne siamo consapevoli – rivendica Werneke – È importante chiarire prima del prossimo round di negoziati che le nostre richieste trovano ampio sostegno nella forza lavoro».
Martin Burkert, della sigla Evg, avverte coloro i quali saranno in viaggio già nel weekend: «Meglio arrivare a destinazione in modo tempestivo, i disagi legati allo sciopero potrebbero iniziare anche prima».
Per trovare un precedente simile bisogna tornare a 31 anni fa, quando nella primavera del 1992 una grande mobilitazione portò centinaia di migliaia di dipendenti del settore a scioperare a più tappe per diverse settimane.