Dura requisitoria di Ryanair nei confronti dei servizi di controllo aereo europeo (Atc) a seguito di oltre 60 cancellazioni di suoi voli in soli due giorni, il 28 e il 29 giugno scorsi. In una nota diffusa in queste ore, la compagnia denuncia che “i servizi di controllo del traffico aereo, che hanno beneficiato dell’assenza di scioperi dell’Atc francese quest’estate, continuano a performare male, nonostante i volumi di traffico siano inferiori del 5% rispetto ai livelli del 2019, con ripetuti problemi legati a carenze di personale e a guasti alle strumentazioni nel centro di Maastricht”.
Nel dettaglio, la low coste evidenzia che “oltre il 30% dei 3.500 voli Ryanair ha subito ritardi a causa di disservizi Atc. Sedici aerei non sono rientrati alla base giovedì notte proprio a causa dei ritardi, il che significa che non sono stati rispettati gli orari di atterraggio previsti dal coprifuoco aeroportuale. Venerdì scorso il 25% delle prime partenze di Ryanair (150 aerei su 600) è stato ritardato a causa della mancanza di personale e di guasti agli strumenti. Questi ripetuti ritardi e cancellazioni dei voli dovuti alla cattiva gestione del traffico aereo sono inaccettabili“.
NODO CONTROLLORI
Per il chief operations officer di Ryanair Neal McMahon: «I servizi Atc in Europa quest’estate sono ai livelli peggiori di sempre. Ryanair e molte altre compagnie aeree europee stanno subendo questi disservizi che determinano ripetuti ritardi, cancellazioni e disagi per i passeggeri a causa della cattiva gestione degli Atc europei. Chiediamo a Raul Medina, direttore generale di Eurocontrol, di spiegare perché i centri Atc europei sono ripetutamente a corto di personale e ora lamentano “guasti agli strumenti” presso il centro di Maastricht, con un impatto su tutte le compagnie aeree europee. È inaccettabile che un volo su 4 delle prime partenza Ryanair oggi sia stata ritardata per queste ragioni. Negli ultimi tre anni – prosegue McMahon – le tariffe Atc in Europa sono aumentate a livelli record, ma i livelli del personale e dei servizi hanno continuato a diminuire. Chiediamo al presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di agire per riformare urgentemente i caotici servizi Atc europei. Allo stesso modo, il dg Eurocontrol deve agire per assicurare ai cittadini europei un servizio efficiente».
RITARDI IN AUMENTO DEL +153%
La stessa Eurocontrol ha certificato che, sono nella settimana dal 24 al 30 giugno, gli aerei hanno accumulato nel vecchio continente 1,9 milioni di minuti di ritardo, il 153% in più dello stesso periodo di un anno fa e +125% rispetto al 2019. Tra le cause contingenti anche il maltempo — che ha sferzato nord Italia, Francia e Svizzera — oltre alla carenza di personale.
DISAGI AEREI RADDOPPIATI A GIUGNO
Il nuovo caos voli è sotto la lente di ItaliaRimborso che, per il solo mese di giugno, ha calcolato 15 milioni di euro esigibili dai passeggeri per disservizi aerei. Cifra che potrà raggiungere entro agosto i 60 milioni.
Il trend, rileva l’azienda, è in crescita nell’ultimo periodo ed è destinato ad aumentare nel corso dell’estate, a partire dai prossimi weekend. Basti pensare che, già a giugno, i disagi aerei sono quasi raddoppiati rispetto a maggio, con la prevalenza dei disservizi aerei legati alle low cost, anche per il maggior numero di voli operati rispetto ad altri vettori.
Quando la responsabilità ricade sulle compagnie aeree, i passeggeri possono rivalersi grazie al Regolamento europeo 261/2004, ottenendo una compensazione pecuniaria che va da 250 a 600 euro. Una sorta di risarcimento richiedibile se il volo in ritardo supera le tre ore, o, se il volo viene cancellato con un preavviso inferiore a 14 giorni.
«Giornalmente – sottolinea Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – veniamo costantemente contattati dai passeggeri che ricevono un disservizio aereo per richiedere la nostra assistenza. Ciò che stiamo analizzando in queste settimane è qualcosa che va fuori dal normale, tanto da dover incrementare il personale in azienda, garantendo una copertura anche nei fine settimana, spesso scelti dai viaggiatori per spostarsi in aereo. Le compagnie, infatti, spesso, inviano solamente una mail al passeggero, che è impreparato, non conoscendo i propri diritti».
SCIOPERO IN ITALIA IL 5 LUGLIO
Intanto, venerdì 5 luglio, è previsto lo sciopero del personale dell’aeroporto di Bologna. Lo stop avrà una durata di 4 ore – dalle 13 alle 17 – ed è stato convocato da Cgil, Cisl e Uil. Lo stesso giorno e nelle stesse fasce orario è previsto anche lo sciopero del personale di alcune aziende attive presso gli aeroporti di Venezia, Milano Linate, Malpensa, Fiumicino, Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria
Su questo fronte ItaliaRimborso specifica che, in situazioni di sciopero, il passeggero non può richiedere la compensazione pecuniaria, ma, può ottenere il rimborso delle spese sostenute per giungere a destinazione. Tra queste rientrano quelle per il trasporto, le eventuali notti in hotel e pasti.
«Nei casi di scioperi – dice D’Angelo – il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo. Qualora non venga riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi alla compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso, rivolgendosi direttamente al vettore, a una claim company o a un proprio legale di fiducia».
“TRE ANNI PER UN INDENNIZZO”
Se da un lato la normativa europea garantisce i diritti ai viaggiatori, dall’altro, la realtà dei fatti è spesso complicata. A oltre un anno dell’entrata in vigore della riforma Cartabia, che doveva snellire la burocrazia giudiziaria, sempre secondo ItaliaRimborso, si registra un maggior danno ai passeggeri e un beneficio per le compagnie aeree, con in prima fila le low cost straniere.
La riforma Cartabia, infatti, ha modificato il processo civile anche davanti al giudice di pace, introducendo l’obbligatorietà della conciliazione. L’auspicio del ex ministro Marta Cartabia circa lo snellimento del carico giudiziario davanti ai giudici di pace, a oltre un anno dell’entrata in vigore, è infatti smentito dai fatti, a danno dei passeggeri aerei, costretti ad attendere tre anni per ottenere un indennizzo che, nella maggior parte dei casi, è di 250 euro. Il tutto a beneficio dei vettori, con le società low cost più note in prima fila, che spesso non si presentano alle conciliazioni e rinviano il problema al giudice di pace competente.
L’Ordine degli Avvocati di Milano, congiuntamente a quello di Roma e di Napoli, hanno già scritto al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, una nota ove evidenziano la necessità di ritornare allo strumento di citazione quale atto introduttivo del giudizio.