Entro fine anno anno John Holland-Kaye, ceo del più importante aeroporto di Londra, lo scalo di Heathrow, lascerà il suo incarico dopo oltre 9 anni. L’addio di Holland-Kaye segue di qualche mese quello di Dick Benschop (amministratore delegato di Amsterdam Schiphol) che ha pagato la pessima gestione durante la primavera-estate 2022 quando il caos voli, la carenza di personale e la mancata programmazione hanno travolto gli hub aerei del Nord Europa.
«La perdita di migliaia di lavoratori qualificati durante la pandemia (persone che hanno cambiato settore in seguito ai licenziamenti, ndr) ha sfregiato l’industria aerea lasciando ferite devastanti – ha detto John Holland-Kaye qualche giorno fa durante una conferenza a Londra dell’Airport Operators Association – Molte persone con 25-30 anni di esperienza hanno lasciato l’industria. Nel momento di ripresa estiva avevamo estremo bisogno di quel personale. Con il senno di poi farei in modo che quei tagli non accadano più, a costo di sacrificare qualcos’altro».
Secondo quanto riporta Travel Weekly Uk il manager britannico ha ricordato come «prima della pandemia avevamo 75mila dipendenti, siamo poi scesi a 50mila. Ora siamo di nuovo oltre i 70mila: abbiamo assunto oltre 20mila persone, le abbiamo formate: ma non hanno l’esperienza di coloro che abbiamo perso per strada. Non puoi rimpiazzare 30 anni di esperienza in così poco tempo».
L’annuncio delle dimissioni di Holland-Kaye non è stato direttamente legato al caos voli che ha coinvolto anche Heathrow durante la scorsa estate, ma molti giornali inglesi hanno sottolineato comunque il ruolo del manager nelle passate vicende, ricordando in particolare lo scontro con Emirates sul tetto ai voli imposto dallo scalo, che la compagnia emiratina ha contestato ufficialmente.
Il crollo dei passeggeri durante la pandemia è costato a Heathrow più di 4,93 miliardi di sterline. «Siamo passati velocemente dal lockdown al ritorno prepotente dei voli e la sfida era mantenere un buon equilibrio tra domanda e offerta», ha detto il ceo giustificando il tetto di 100mila passeggeri al giorno che Heathrow ha imposto a partire dal luglio 2022.
Durane i suoi 9 anni di mandato Holland-Kaye ha ricevuto molti plausi per i risultati ottenuti dallo scalo, la crescita costante e per l’ottenimento del via libera dal governo inglese per la realizzazione della terza pista dell’aeroporto. Non sono mancate però le critiche, soprattutto da parte delle compagnie aeree. Oltre al già citato caso del tetto ai passeggeri, lo scontro con i vettori si è cristallizzato anche sull’aumento delle tariffe aeroportuali: tema su cui è ancora aperto un tavolo a tre con la mediazione dello Stato britannico.
Il manager ha comunque chiesto, infine, una maggior attenzione del governo rispetto all’industria del trasporto aereo. «C’è un prezzo da pagare quando chiudi le frontiere e perdi posti di lavoro nell’aviazione: spero che il governi abbia un piano per proteggere il settore. In Francia, gli aeroporti hanno avuto sostegno economico da parte dei loro governi. Parigi CdG, per esempio, non ha dovuto tagliare tutti quei posti di lavoro grazie agli ammortizzatori sociali e quindi si è ripreso più velocemente. Spero che quest’estate sia una stagione di riscatto per l’esperienza da vivere in viaggio, anche e soprattutto in aeroporto. Magari a Heathrow».