Nel domino del caos voli, come abbiamo scritto qui, le agenzie di viaggi vengono letteralmente travolte. Soprattutto quando assemblano pacchetti. Allo scoccare del primo agosto, Aiav – Associazione Italiana Agenti di Viaggio con il suo agguerrito presidente Fulvio Avataneo prende carta e penna e scrive al ministro “uscente” del Turismo, Massimo Garavaglia, con i colleghi delle Infrastrutture Enrico Giovannini e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. La richiesta è ben chiara: maggior tutela delle adv in relazione ai disservizi aerei.
Sebbene il tema della responsabilità sia una matassa difficile da sbrogliare, nella missiva (CLICCA QUI per leggerla) si evidenzia la necessità di scindere la “quella degli organizzatori per l’inesatta esecuzione del pacchetto turistico da quella relativa agli inadempimenti dei vettori aerei, e lasciare questi ultimi come unici responsabili per l’inesatta esecuzione del servizio da loro fornito”.
Pur condividendole previsioni normative del Codice del Turismo, sottolinea Aiav, “è evidente che la situazione contingente, con decine di migliaia di voli cancellati o riprogrammati in tutto il mondo, è fuori controllo sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista logistico, perché i vettori spesso non si fanno garanti del risarcimento del danno causato con il loro inadempimento”.
Se da un lato, infatti, l’attuale norma non pone particolari problemi nel caso in cui l’inesatta esecuzione di un pacchetto turistico riguardi i servizi prestati da alberghi, guide, ristorazione o esperienze varie, perché il servizio è sostituibile con quello di un altro fornitore, la situazione cambia drasticamente quando le difformità riguardano un vettore aereo.
«In questo caso – spiega Avataneo – trovare in tempi brevi e a costi contenuti un servizio che possa sostituire quello del vettore che ha cancellato, ritardato o modificato un volo può risultare complesso e molto oneroso. Le difficoltà insorgono soprattutto per le agenzie di piccole o medie dimensioni perché l’attuazione di tale garanzia è impraticabile e rischia di creare problemi tanto al viaggiatore quanto all’agenzia stessa, che può in virtù dei rimborsi andare incontro a un grave dissesto economico”.
Nella lettera, tra l’altro, l’associazione sottolinea come “ormai troppo spesso, le compagnie aeree non si fanno garanti, a loro volta in via di regresso, del risarcimento del danno causato con il loro inadempimento (procedure di rimborso difficili e lunghe, impossibilità di parlare con i call center, fallimenti delle compagnie)”.
Gravosa, secondo Avataneo, la predominanza delle low cost che “consente di acquistare un’enorme quantità di voli, spesso a prezzi ridotti, con grande facilità, voli che con altrettanta facilità vengono però cancellati, ritardati, modificati. E la cronaca di questi giorni è una vivida testimonianza di quanto andiamo affermando”.
Aiav torna a chiedere anche l’obbligo per le compagnie aeree di sottoscrivere, come già avviene per tour operator e agenzie di viaggi, una polizza/fondo di garanzia contro il fallimento o l’insolvenza, con lo scopo di tutelare tanto i consumatori quanto le imprese coinvolte nella filiera turistica.