by Valentina Neri | 14 Novembre 2017 11:30
Per qualcuno i viaggiatori d’affari possono apparire i clienti più facili da gestire: sono abituati a usare la carta di credito anche solo come cauzione, restano in camera per poco tempo limitando il disordine, e non sono soliti mangiare molto a colazione. Eppure proprio per la natura del loro viaggio sono spesso più esigenti di chi si sposta per piacere, tanto da spingere i gestori a rivedere il proprio approccio di business. Assodato che ormai chiunque, da chi è albergatore da generazioni a chi decida di affittare la propria casa quando è fuori città, non può prescindere dal fornire wifi gratuito, illimitato e veloce ai propri ospiti, per attrarre i business traveller è indispensabile essere ubicati in zone centrali, o ben collegati con il trasporto urbano locale.
All’interno invece quel che conta non è tanto il design quanto la comodità intesa in chiave lavorativa. Un ambiente insonorizzato che preservi la tranquillità, ad esempio, è sempre di grande appeal, così come sono molto apprezzate stanze con prese elettriche e Usb sufficienti a ricaricare più dispositivi nello stesso momento. Le prese elettriche, infatti, sono fondamentali e devono essere almeno tre nella stanza e una nel bagno. Nell’Europa centrale, per venire incontro agli uomini d’affari americani e inglesi, alcune strutture si sono addirittura attrezzate con entrate compatibili con quelle utilizzate in Usa e Gran Bretagna. Ma, di fatto, a questi viaggiatori basterebbe avere le prese in punti strategici della stanza, magari vicini a tavoli e mensole, e non oscurati da mobili, in modo da non dover stravolgere una stanza per usarle.
E questo è solo uno degli aspetti pratici che questo tipo di viaggiatori, molto concreti, cerca in una struttura. Ad esempio secondo alcuni sondaggi di opinione, i business traveller non disdegnerebbero una raccolta di news ad hoc da prendere dal bancone del concierge che contenga info sul meteo oltre a quelle su come spostarsi in città e alle principali notizie di economia; così come una app dell’hotel scelto da cui prenotare e cancellare le stanze in modo rapido e senza contrattempi, e magari strutture che si possano affittare anche per poche ore.
In quest’ottica si è allargata molto l’offerta anche in Italia. Ormai all’aeroporto di Capodichino (Benbo) e a quelli di Orio al Serio e Malpensa (Zzzleepandgo) è possibile fare sosta o passare la notte in un capsule hotel: il format importato dal Giappone che dà la possibilità di affittare in esclusiva, e a ore, un modulo insonorizzato con all’interno letto, tv, minitavolo e prese elettriche. In modo da arrivare freschi a un appuntamento o senza stress al gate per un volo di mattina molto presto. Per chi cercasse un affitto a ore, ma in città, basterà consultare i metasearch specializzati come Dayuse, Daybreak e Byhours, che ha appena lanciato la sua app. Moltissime le strutture in inventario nelle principali città italiane che garantiscono, specie per le prenotazioni dalle 10 alle 18, tariffe scontate e spesso non per persona ma a camera. Perfetti per tenere bassi i costi delle trasferte anche i budget hotel, contraddistinti proprio dai prezzi convenienti, che però non obbligano gli ospiti a rinunciare alle comodità.
Da noi se ne trovano molti indipendenti e in posizioni centrali, spesso a conduzione familiare, ma un buon esempio è anche quello degli Ibis Hotel, brand di Accor, che ha fatto dell’insegna esterna con le quotazioni delle camere il suo marchio di riconoscimento. Generalmente si trovano vicino a poli attrattivi come centri congressi oppure snodi autostradali di rilievo quando non sono limitrofi a stazioni e aeroporti: tutte zone che possono rientrare negli interessi dei viaggiatori d’affari.
Source URL: https://www.lagenziadiviaggimag.it/capsule-day-use-nuovi-hotel-le-trasferte-lavoro/
Copyright ©2024 L'Agenzia di Viaggi Magazine unless otherwise noted.