Avanzano il Messico e le crociere, ideali per girare tra le isole, anche per le famiglie con budget contenuti. A trainare le vendite sono soprattutto i viaggi di nozze, spesso in combinato con gli Stati Uniti. E sono molti i repeater «perché – come sottolinea Giuliana Monterisi, titolare di Back Stage a San Rocco al Porto (Lo) – il Caribe offre mete e paesaggi diversi e facilmente si ritorna».
Le mete preferite? «Solo Messico oppure in combinato con la Florida. E se per le escursioni vanno per la maggiore Cancún e Chichén Itzá, per il mare consiglio Pavo Real. Alto gradimento anche per Bahamas più Miami», racconta Monterisi. Il viaggio più gettonato per le lune di miele è, invece, New York più Santo Domingo: «Bayahibe è più turistica, meno frequentate Punta Cana e Samanà, purtroppo mal collegata».
Sempre molto richiesta Cuba, più economica di altre destinazioni, abbinata quasi sempre agli Usa, specie per soggiorni svincolati dai voli charter, «tagliati a favore della linea». E sull’advanced booking aggiunge: «Sui Caraibi non ha senso la prenotazione anticipata se poi vengono stracciati i prezzi all’ultimo minuto».
La pensa in modo diverso Francesco Tontini, titolare di Le Clou viaggi a Lavinio, Anzio, che ricorda: «Un tempo i voli si riempivano più facilmente, ogni t.o. aveva un suo charter. Oggi divide i voli con i competitor con un minor rischio e maggiore facilità di vendita. Per questo avanza l’early booking e non c’è la corsa a riempire i voli sottodata». A trainare le vendite il Messico, seguono Santo Domingo e Giamaica. «L’alternativa è Cuba, spinta anche dalle crociere, che hanno avuto il merito di aprire i Caraibi alle famiglie con il plus della gratuità per i bambini», sottolinea Tontini.
«È sempre più frequente trovare sposi con figli al seguito, che scelgono la nave perché soddisfa le loro esigenze», sottolinea Amanda Barbagallo di Amamondo ad Albano Laziale (Roma). La navigazione permette di vedere diverse isole, «e individuata quella giusta, ci si torna per una vacanza mare».
Più Caraibi, secondo Barbagallo, «anche grazie ai nuovi voli diretti da New York e Miami e un’ampia scelta di combinazioni a prezzi competitivi. Dall’ovest degli Usa con un solo scalo e con voli in notturna, si recupera una notte e in mattinata si è già sull’isola». Le più richieste sono Aruba e Antigua. E il Messico con pacchetti charter, bene la Repubblica Dominicana e Cuba. «Per il mare con la M maiuscola, consigliamo sempre Bahamas e Turks & Caicos», conclude l’adv.
«I Caraibi sono una meta sicura, in tempi in cui la richiesta va verso Paesi dove l’islam non è radicato». Sarebbe questa la ragione dell’aumento della domanda sull’area, secondo Sandra Sovani di Supertravel a Grosseto. «In più, la fine dell’embargo ha promosso Cuba. Ma è il Messico a farla da padrone. Il tour in Yucatan più mare è un must». E c’è anche Aruba, la cui posizione è il vero asso nella manica. «Buono il trend anche dei combinati Florida più Keys o più Turks & Caicos o Bahamas. Per i viaggi di nozze, il cavallo di battaglia è Miami da agganciare alle numerose soluzioni crocieriste», conclude Sovani.
«Per il 90% li vediamo insieme agli Usa. Il Messico piace per il mare, le escursioni sono acquistate in loco. È possibile combinarlo anche con le isole Mujeres», aggiunge Sabino Sgaramella di iTraveller ad Andria. Le giovani coppie o i gruppi lo scelgono per i costi: «Le posadas sono accessibili anche con budget limitati. Uscire dai preventivi dei viaggi organizzati fa risparmiare. In crescita Cuba, L’Avana e Trinidad più mare a Cayo Santa Maria e a Varadero».
Negli ultimi due anni Laura Paoli, titolare di Balena Blu a Perugia, ha notato un calo nelle vendite: «L’inverno è il periodo migliore per i Caraibi, invece la gente non parte, i pacchetti sono troppo cari. Quando c’era il Mar Rosso a 500 euro, allora sì che si andava in vacanza anche in bassa stagione». L’area caraibica funziona soprattutto grazie alle crociere, «la si vende con partenze da Guadalupe o Martinica con la sola carta d’identità. I prezzi sono competitivi». Per chi chiede il Messico e non è interessato a fare scalo o stare in hotel, piuttosto che in villaggio, spacchettare la vacanza significa risparmiare.
«Rispetto a qualche anno fa l’intera area è in ripresa. I Caraibi sono stati penalizzati da alcuni fenomeni naturali come gli uragani e il problema delle alghe, del tutto imprevedibili», afferma Francesca Brogni, consulente front office di Viaggi in Corso a Seriate (Bergamo).
La più gettonata è l’isola di Santo Domingo, «meno cara rispetto al resto dell’area, richiesta da sposi e da coppie dai 30 anni in su in combinato con Usa o Sudamerica». Brogni segnala una forte crescita dei pacchetti che abbinano gli Usa a Grandi o Piccole Antille, «ma la maggior parte delle vendite riguarda il semplice soggiorno mare con charter senza stop e cambio di aereo»