Sono in totale 850mila euro i fondi che l’Unione europea ha deciso di stanziare in aiuti umanitari per far fronte alle devastazioni causate dall’uragano Beryl ai Caraibi, per sostenere le isole nella ricostruzione e aiutarle per essere al più presto in grado di accogliere i turisti, la loro principale fonte di sostentamento economico.
Il primo luglio, il giorno in cui si è abbattuto l’uragano a Saint Vincent e Grenadine, qui si doveva festeggiare il carnevale che ogni anno porta tanti turisti nelle isole, ma il passaggio di Beryl ha spazzato via tutto: la festa, le auto, le strade, gli ospedali e le vite di diverse persone.
Subito dopo l’impatto devastante il primo ministro delle isole Ralph Gonsalves si era rivolto direttamente ai governi occidentali per chiedere aiuto: «È un periodo terribile per le Nazioni insulari in via di sviluppo. Abbiamo bisogno che i Paesi grandi emettitori di gas serra mantengano le promesse che hanno fatto agli Stati meno responsabili e più vulnerabili alla crisi climatica».
L’Unione europea aveva prontamente raccolto la richiesta di aiuto stanziando subito 450.000 euro di aiuti a sostegno delle persone colpite a Grenada e Saint Vincent e Grenadine per fornire loro denaro, acqua, servizi igienici, generi alimentari e altri articoli essenziali.
«L’uragano Beryl si è abbattuto sui Caraibi con una forza senza precedenti in questo periodo dell’anno, causando sofferenze e danni diffusi in diverse isole. I finanziamenti iniziali appena approvati porteranno il necessario sollievo alle persone che hanno visto le loro vite sconvolte da questo disastro, sia a Grenada che a Saint Vincent e Grenadine», ha dichiarato Janez Lenarčič, Commissario per la gestione delle crisi.
Inoltre, accanto agli aiuti economici, l’Unione europea aveva attivato il servizio satellitare Copernicus in modalità di mappatura rapida per aiutare a prevedere lo spostamento dell’uragano e mappare le zone in sicurezza.
Nel frattempo Beryl proseguiva la sua corsa distruttiva verso Carriacou, praticamente rasa al suolo, Giamaica, Barabados, aveva poi toccato il nord del Venezuela per arrivare nello Yucatan, fino a morire sulle coste del Texas, dove è giunto classificato come uragano di categoria 1, qui causando danni assicurativi stimati per circa 2,7 miliardi di dollari, come ha dichiarato la società di modelli catastrofici Karen Clark & Co.
Dopo l’iniziale finanziamento, un nuovo stanziamento di 200mila euro è stato approvato per sostenere le zone colpite in Venezuela e altri 200mila euro sono stati consegnati alla Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ifrc) come parte dell’intero contributo dell’Unione europea al suo Fondo di risposta alle emergenze per disastri (Dref). Questo fondo sosterrà la Croce Rossa a Saint Vincent e alle Granadine, a Grenada, alle Barbados e in Giamaica.
Gli 850mila euro in totale stanziati vanno ad aggiungersi ai quasi 2 milioni già destinati quest’anno per la preparazione ai disastri nella regione dei Caraibi.