Nubi all’orizzonte. Le vede con chiarezza Confindustria che nel rapporto mensile “Congiuntura Flash” elaborato dal suo Centro Studi parla di “scenario molto incerto per l’Italia”.
“La dinamica del Pil italiano – si legge – è l’incerta sintesi di fattori che spingono in direzioni opposte. Al ribasso: i rincari di energia e alimentari, i tassi di interesse più alti e lo spread sovrano più ampio, il commercio internazionale debole. Al rialzo: la fine delle restrizioni anti Covid e la stagione calda che spingono il turismo, la crescita delle costruzioni, la resilienza dell’industria, il risparmio accumulato che protegge i consumi”.
Nonostante i risparmi, però, il caro prezzi provocato dall’inflazione è già percepito come assai gravoso dai clienti. Una mappa dei rincari nel travel arriva dallʼUnione Nazionale Consumatori sulla base dei dati Istat di giugno. A Milano va la maglia nera dei rialzi nei prezzi di strutture ricettive tradizionali e nell’extra alberghiero. Se a giugno un posto letto è cresciuto in media 18%, nel capoluogo lombardo il balzo è stato astronomico: 71,4% rispetto a giugno 2021, complice il successo del Salone del mobile.
Tariffe dei posti letto in forte rialzo anche a Firenze, al secondo posto nella classifica dei rincari, con un incremento annuale del 35,7%. Seguono Siena, Varese Palermo, Pisa, Como, Parma e Viterbo. Chiude la top ten Napoli. Tendenza opposta e contraria per Torino, reduce dall’Eurovision, dove a giugno i prezzi sono diminuiti del 22,5%.