Costerà sempre più caro salire a bordo di un aereo. La previsione arriva da Iata, secondo cui se le compagnie venissero obbligate a tenere vuoto il posto in mezzo in ogni fila da tre, il costo medio di un biglietto aereo in Europa potrebbe aumentare del 49%, passando dai 125 euro dell’anno scorso a 186 euro.
Un’ipotesi, quella del sedile vuoto, che non piace all’associazione con sede a Ginevra. «Non è dimostrato che il distanziamento a bordo riduca i rischi di contagio – si legge infatti in una nota – In ogni caso mentre molte autorità raccomandano di mantenere una distanza minima tra le persone di uno o due metri, obbligare le compagnie a tenere vuoto il posto in mezzo non soddisferebbe l’obiettivo, perché la larghezza media di un sedile è inferiore a 50 centimetri».
In una situazione come quella scatenata dall’emergenza coronavirus, per mantenere gli stessi ricavi le compagnie dovrebbero quindi aumentare necessariamente le tariffe. «Il costo dei biglietti aumenterebbe di circa il 50% per avere gli stessi ricavi di prima. Questo significherebbe dire addio ai viaggi economici», ha detto Alexandre de Juniac, direttore generale della Iata.
Addirittura, secondo il capo economista dell’associazione Brian Pearce, l’aumento delle tariffe potrebbe anche essere molto diverso da un’area geografica all’altra. In Europa, sottolinea un calcolo de Il Sole 24 Ore, la “tariffa con distanziamento sociale” salirebbe dalla media di 125 euro a volo del 2019, a 186 euro (+49%), mentre in Africa e Medio Oriente il prezzo medio di un biglietto salirebbe da 167 a 240 euro (+43%). Inoltre, nella zona Asia-Pacifico il biglietto medio rincarerebbe da 130 a 201 euro (+54%), in America Latina da 135 a 203 euro (+50%) e in Nord America, dove ci sarebbero i biglietti più cari, un volo medio aumenterebbe da 202 a 289 dollari.