Caro energia e guerra, ennesimo colpo al turismo
Un nuovo disastro annunciato per le imprese turistiche italiane: è il caro energia, come evidenziato da un forte richiamo del presidente di Federturismo Marina Lalli, che osserva: «Seppur consapevoli della drammaticità del momento storico che stiamo affrontando, gli sviluppi del conflitto russo-ucraino stanno facendo lievitare ulteriormente i prezzi dell’energia con il rischio di generare ripercussioni disastrose sulle aziende turistiche già provate dalla pandemia e di compromettere la produzione del nostro Paese».
Per la federazione turistica di Confindustria il costo del gas era già insostenibile nel mese di gennaio con le imprese costrette a pagare bollette triplicate. E gli aumenti dei costi dell’energia sono stati compensati solo in minima parte dal provvedimento del governo, con la distribuzione degli oneri di sistema che penalizza le imprese più piccole che sono costrette a pagare l’energia quattro volte di più rispetto a una di grandi dimensioni.
A ciò si aggiunge che la guerra, con la comprensibile chiusura dello spazio aereo ai voli russi, ha bloccato l’arrivo dei turisti dalla Russia che solo nel 2019 in Italia sono stati 1, 7 milioni e sta scoraggiando i viaggi a lunga percorrenza di cinesi e americani.
«Sarebbe quindi opportuno – conclude Lalli – di fronte a una tale situazione emergenziale, che si intervenisse con importanti misure economiche a sostegno di un settore già fortemente provato e che con i prezzi alle stelle e i consumi bloccati rischia di essere definitivamente affossato».