Torna sul tema del caro energia Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, che parla di «una sfida senza precedenti, he richiede risposte coraggiose, strutturali e immediate». A rischio c’è la sopravvivenza delle aziende, tanto più quello medio-piccole, numerose nell’industria turistica.
Sangalli, che più volte si è pronunciato sulla questione, ne parla nuovamente in un’intervista al Tirreno. Forte il pressing sul governo: «È necessario agire subito – dice – a cominciare dal rilancio in sede europea dell’Energy Recovery Fund», mentre «nel nostro Paese occorre potenziare e rendere più inclusivi i crediti d’imposta fruibili anche da parte delle imprese non energivore, prevedere un arco di tempo più lungo per la rateizzazione delle bollette, innalzare fino al 90% la copertura offerta dal Fondo di garanzia per le Pmi per supportare le esigenze di liquidità delle imprese».
Fondamentale, aggiunge poi, «prevedere interventi emergenziali relativi ad ammortamenti e riduzione del capitale per perdite come, peraltro, era stato fatto nel periodo pandemico».
Il presidente di Confcommercio ricorda come «l’aumento inarrestabile dei costi energetici rischia di mettere in ginocchio le imprese del terziario che nel 2022 pagheranno una bolletta energetica complessiva pari a 33 miliardi, il triplo rispetto a un anno fa. Alcuni settori in particolare — come la distribuzione commerciale, la ristorazione, il turismo, i trasporti — stanno ricevendo bollette da tre a cinque volte maggiori rispetto alla norma. E la corsa dei prezzi energetici non accenna ad arrestarsi. Uno scenario drammatico che, da qui ai primi sei mesi del 2023, mette a serio rischio la sopravvivenza di circa 120mila piccole imprese del terziario di mercato e 370mila posti di lavoro».
Eppure, secondo l’ancora in carica ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, proprio «grazie al turismo ci sono risorse per abbattere i costi dell’energia». Da Trieste, dove ha incontrato nelle scorse ore le categorie economiche alla Camera di Commercio, ha dichiarato: «È un problema di dimensioni talmente grosse che è impensabile risolverlo solo a livello nazionale». Anche se, in Italia, ha ricordato, «il governo ha presentato al Parlamento una risoluzione in cui presenta 6,2 miliardi di maggior gettito che possono essere subito utilizzati». Soldi, che a suo dire, «vengono proprio dall’ottima performance del turismo registrata nei primi mesi dell’anno».
Alla fine, ha concluso il ministro leghista in piena campagna elettore, «il dl Aiuti ter sarà nell’ordine dei 10-15 miliardi e verrà emanato giovedì a seguito della votazione del Parlamento. Questo non risolve tutto ma, sommato al decreto Aiuti bis, dovrebbe iniziare a dare una boccata d’ossigeno agli operatori».