Aumenta il rischio di chiusura anticipata della stagione per le strutture open air a causa dei rincari di energia e gas del 400% divenuti ormai “insostenibili”. Occorre un intervento immediato del governo: lo chiede Assocamping Confesercenti.
La presidente dell’associazione, Monica Saielli, spiega: «Anche se in termini di arrivi quest’anno, per tante strutture ricettive all’aria aperta, campeggi e villaggi turistici, si è tornati ai numeri pre pandemia, il caro bollette sta mettendo in forte difficoltà un gran numero di operatori del settore del turismo ricettivo all’aria aperta».
«L’aumento abnorme dei costi energetici – evidenzia Saielli – potrebbe costringere molte attività a ridurre la gamma dei servizi offerti o addirittura alla chiusura anticipata perché, sotto una certa soglia di riempimento, non conviene tenere aperti con costi fissi quadruplicati».
«Occorre che il governo intervenga con urgenza e con provvedimenti mirati a sostegno, non solo degli investimenti, ma prima di tutto della liquidità – incalza la presidente di Assocamping – È necessario, inoltre, estendere anche alle piccole imprese il credito d’imposta per l’energia elettrica (imprese con potenza inferiore a 16,5kWh), aumentare le percentuali di credito d’imposta almeno fino al doppio (da 15 a 30 e da 25 a 50 per il gas) e prorogarlo almeno fino al 31 dicembre 2022. Contemporaneamente occorre promuovere, con incentivi corposi, il ricorso a fonti di energia rinnovabili prevedendo un superbonus al 110% per gli investimenti nella produzione di energia pulita che rendano autonome le imprese».