Anche la stagione bianca rischia di finire in rosso per via del caro energia. Secondo il Consorzio del Dolomiti Superski, infatti, i rincari sugli abbonamenti per gli impianti di risalita nella stagione 2022-23 saranno inevitabili, con una stima di incrementi fino al 10%.
È la conseguenza della forte impennata dei prezzi del gas che prevede di riversarsi sul prodotto-neve con pesanti rincari sia per le sistemazioni alberghiere, che per gli impianti sciistici. Un abbonamento settimanale, secondo le stime riportate dal consorzio delle Dolomiti, dovrebbe passare da una media di 310 euro a circa 375 euro. Mentre la spesa media per vacanze sulla neve a Natale e Capodanno potrebbe sfondare il tetto dei 1.000 euro, quasi il +20% rispetto alle scorse stagioni.
Cresce, dunque, la preoccupazione degli operatori della neve che, dopo due anni di forti sofferenze per le restrizioni anti Covid, intravedono lo spettro di una flssione nelle presenze dovuta essenzialmente al rialzo dei costi della vacanza bianca che per alcune fasce d’utenza potrebbero diventare proibitivi.
In una dichiarazione rilasciata di recente, la presidente di Anef, Valeria Ghezzi, non nasconde l’inquietudine per quella che si prospetta «la stagione più difficile di sempre, tra recupero di utenza, pesanti rincari nei costi energetici, forte diminuzione di flussi di sciatori dall’Est Europa e penuria di acqua necessaria per predisporre la “neve programmata” in assenza di adeguate nevicate. Al governo chiediamo subito aiuti indispensabili per coprire i costi energetici aumentati di almeno sette volte rispetto alla scorsa stagione».