Inflazione turistica in crescita, incremento dei pacchetti vacanza e impennata del trasporto aereo e marittimo. Sono i dati più significativi del mese di agosto 2024 in Italia, in base alle stime di Demoskopika.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo turistico per l’intera collettività (Nict) segna un aumento dell’1% su base mensile, in confronto a luglio, e del 4,6% su base annua, rispetto al 4,1% del 2023. L’inflazione è sostenuta, anche se con pesi diversi, da tutte le componenti del paniere turistico individuato: servizi ricettivi e di ristorazione (+3,349%), servizi ricreativi e culturali (+0,644%), pacchetti vacanza (+0,539%) e servizi di trasporto (+0,043%). Per quanto riguarda quest’ultima voce, si registra un incremento notevole, + 7,8% rispetto a luglio. A contribuire, soprattutto, il trasporto marittimo (+33,8%) e aereo passeggeri (+16,3%).
Relativamente all’analisi sui capitoli dettagliati del “paniere turistico”, su base annua spiccano i pacchetti vacanza (da 19,5% a 23,2%), in vetta quelli nazionali (+37,4%). Più contenuta la crescita dei prezzi dei servizi di alloggio (+5,6%): in testa villaggi vacanze, campeggi (+12,9%) e servizi di alloggio in altre strutture come i bed & breakfast (+7,2%). Al rialzo, su base tendenziale, anche i servizi di ristorazione (+3,2%), principalmente la voce “consumazione di prodotti di gelateria e pasticceria” (+3,5%) e i ristoranti (+3,4%).
Tra le regioni Abruzzo e Liguria hanno l’inflazione turistica più elevata (6,5%). Seguono Valle d’Aosta (5,8%), Puglia (5,6%) e Trentino Alto Adige (5,3%). Prezzi più contenuti nel Lazio (3,8%), Basilicata (3,6%), Molise (3,6%) e Sicilia (3,4%).
L’ultima rilevazione di Demoskopica riguarda l’indice armonizzato dei prezzi al consumo turistico (Ipcat) per l’Italia – sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo – che a luglio segna un ritmo di crescita su base annua del 4,2% (in lieve crescita rispetto al +4,0% giugno), in confronto al 4,6% dell’Ue. Il nostro Paese è al terzo posto, preceduto solo da Portogallo (2,4%) e Francia (2,7%). Registrano, invece, un andamento più alto Polonia (6,8%), Grecia (6,8%), Paesi Bassi (6,1%), Austria (5,5%), Germania (4,9%), Svezia (4,7%) e Spagna (4,4%).