Caro voli in Sicilia, Confconsumatori: “Intervenga l’Antitrust”
Il caro voli in Sicilia non accenna ad arrestarsi e Confconsumatori scende in campo con una denuncia circostanziata richiedendo l’intervento immediato dell’Antitrust per metter freno a prezzi spropositati e iniqui che continuano a essere applicati. La confederazione a tutela degli utenti aerei richiede con urgenza un provvedimento cautelare.
Nella nota di denuncia si sottolinea che “la reiterazione dell’aumento dei prezzi, del tutto irragionevole, richiede un provvedimento urgente da parte dell’Antitrust. È già pendente, innanzi all’Antitrust, un procedimento finalizzato ad accertare la sussistenza di possibili distorsioni del corretto funzionamento dei meccanismi concorrenziali, ma a questo potrebbe aggiungersi benissimo anche l’abuso di posizione dominante da parte delle compagnie aeree, che appare ormai evidente. L’abuso si realizza nel momento in cui vengono imposti, direttamente o indirettamente, prezzi di acquisto a condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose: è proprio ciò che sta accadendo ai danni dei siciliani e non solo. In questo scenario, anche guardando alla giurisprudenza formatasi in base ai provvedimenti passati dell’Antitrust e alla giurisprudenza della Corte di Giustizia europea, sussistono dunque i presupposti dell’abuso di posizione dominante”.
La nota di Confconsumatori prosegue sostenendo la tesi della illegalità dei prezzi: “In situazioni analoghe, un prezzo è stato considerato illecito quando un’impresa, avvalendosi della propria posizione dominante, di per sé non illegittima, trae vantaggi commerciali che non avrebbe ottenuto se ci fosse stata una concorrenza normale e sufficientemente efficace. In presenza di una tale condotta i prezzi praticati non risultano avere un ragionevole rapporto con il valore economico delle prestazioni fornite. Da questo punto di vista, la Corte di Giustizia europea ha poi confermato i criteri per valutare se un prezzo deciso da un’impresa dominante è eccessivo, iniquo e pertanto abusivo. Innanzitutto è da valutare se ci sia un’eccessiva sproporzione tra il costo effettivamente sostenuto dall’impresa e il prezzo finale applicato; in secondo luogo, se il prezzo sia, in assoluto, non equo ed eccessivo rispetto ai servizi offerti dal settore. In Sicilia sono presenti entrambi queste condizioni, ma ne sarebbe sufficiente una soltanto per stabilire che si tratta di un abuso. A prescindere, inoltre, dall’eventuale esistenza di un cartello tra le compagnie, che potrebbe essere accertata nel corso del procedimento”.
Di fronte all’abuso, Confconsumatori ritiene che l’Antitrust possa adottare fin da subito il provvedimento cautelare previsto dalla legge: in particolare, la forma destinata ai casi di estrema gravità e urgenza. Il provvedimento dovrebbe ordinare alle compagnie aeree di astenersi nel futuro da comportamenti analoghi a quelli attuati finora – applicando prezzi spropositati – e di adottare ogni iniziativa idonea a evitare il ripetersi della condotta illecita. È questa la proposta che Confconsumatori avanzerà presto formalmente all’Antitrust.
Infine, Confconsumatori guarda favorevolmente all’iniziativa di Gesap, la società di gestione dell’Aeroporto di Palermo, che ha chiesto a Enac di inviare una propria relazione all’Antitrust. E ai fini della relazione, Gesap invierà a Enac tutta la documentazione utile in suo possesso. L’auspicio è che anche agli aeroporti di Catania e di Trapani faranno la stessa cosa.