by Redazione | 3 Gennaio 2024 15:37
Caso chiuso? Non del tutto. L’Antitrust lascia aperto uno spiraglio sul caro voli da e per la Sicilia[1], dopo aver chiuso l’indagine e stabilito che non c’è «nessuna prova di una collusione tra le compagnie», tirate in ballo dalle associazioni dei consumatori per l’impennata delle tariffe aeree durante le scorse festività natalizie.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, infatti, tiene in piedi l’indagine conoscitiva avviata a novembre: lo scopo è approfondire alcuni aspetti legati alla natura degli algoritmi e al loro impiego per definire le condizioni di offerta dei vettori e chiarire eventuali questioni relative alla concorrenza. «Non può escludersi – osserva l’Antitrust – che l’osservato esito di mercato discenda da motivazioni ulteriori rispetto all’ipotizzata collusione tra le compagnie».
In sostanza, i vettori hanno vinto nettamente il primo round, come si evince dalle nove pagine della delibera diffusa dall’Agcm: «L’esame dell’intera documentazione non ha fornito elementi sufficienti a corroborare pienamente l’ipotesi avanzata nel provvedimento di avvio, suffragando l’esistenza di una concertazione orientata alla fissazione dei prezzi e al contingentamento delle quantità, nel periodo delle festività natalizie del 2022». Il match, però, potrebbe ancora avere sviluppi imprevedibili: insomma, non siamo al ko.
A dare fuoco alle polveri era stato il Codacons Sicilia, affiancato dalla Regione Siciliana — che quest’anno è corsa ai ripari con sconti per i residenti[2] —più di un anno fa, il 20 dicembre 2022. Così era scattato un procedimento istruttorio nei confronti di easyJet, Ita, Ryanair e Wizz Air. Secondo l’associazione dei consumatori, ricorda l’Agcm, «l’innalzamento generale e consistente dei prezzi dei biglietti aerei in Economy sarebbe stato riconducibile a una precisa volontà collusiva delle compagnie attive su tali tratte».
Un’accusa respinta al mittente dai vettori, che hanno reagito con soddisfazione alla decisione dell’Antitrust: «Mette un punto anche rispetto ad alcuni aspetti controversi del decreto agostano sul “caro voli”[3] del governo italiano, poi riformato in coerenza con il diritto dell’Ue[4], e rispetto ad alcune posizioni critiche», commentano i legali di Wizz Air.
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