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Carrani, Gigliotti: «Inizia una nuova era, il governo tuteli gli operatori»

Le ambizioni da super consulente di Expedia? «Sono la conferma di una progettualità che noi stiamo portando avanti nel nostro piccolo, partendo da competenze e tecnologia e che avrà un ruolo fondamentale nella ripresa per il suo modello innovativo». Chiara Gigliotti, general manager di Carrani Tours, non è sorpresa dalle ultime mosse delle Ota – «Non ho mai creduto alle voci che sostenevano una crisi profonda dei colossi dell’online dovuta alla pandemia» – ma rilancia la centralità dell’operatore specializzato in incoming, nonostante questa partita «si giochi su terreni completamente diversi».

Così per il futuro la dmc sta preparando il lancio di un «nuova piattaforma con alcuni nostri partner in Italia. Perché c’è ancora bisogno di portare per mano il cliente non solo a destinazione, ma anche nel momento in cui si deve ispirare e deve prenotare». L’obiettivo della nuova progettualità, infatti, è quello di prendere il cliente lì dove vive – sul web – «con un personal shopper che inizia ad accompagnarlo e aiutarlo già nell’intenzione di viaggio».

Carrani Tours, che negli ultimi tre anni è stata proprio Local Expert di Expedia, sembra ora aver scelto una nuova strada con un progetto di consulenza non solo virtuale, «ma fatto di professionisti del settore che agiscono su entrambi gli ambiti, il digitale e il fisico – prosegue Gigliotti – perchè ognuno deve saper fare il suo mestiere a casa sua e le ambizioni da consulente a livello worlwide sono, francamente, scivolose anche per una big internazionale».

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Per la general manager è necessario, però, che i governi tutelino di più gli operatori: «Booking, GetYourGuide, Expedia sono potenze globali che hanno accesso a finanziamenti e risorse pressoché illimitati. Sarebbe ora, invece, che lo Stato si preoccupasse di aiutare sul serio il turismo, altrimenti appena si ripartirà il settore sarà stato falcidiato sia dalla crisi, sia dai colossi che avranno ripulito il mercato».

La ricetta, secondo Gigliotti, è quella di puntare su misure eccezionali a lungo termine. «Non è sufficiente una web tax o i ristori: bisognerebbe studiare un fondo perduto da qui fino ai prossimi 10 anni, detassare l’impiego, abbassare dal 22 all’8% l’Iva su tutti i servizi turistici, allungare la cassa integrazione fino a marzo 2022, soprattutto per i ricettivisti: altrimenti saremo di fronte alla cronaca di una morte annunciata del tessuto turistico italiano».

Anche perché non bisogna commettere l’errore di «considerare ancora il tours&activities come un settore di poco conto – rimarca la manager – Le visite, le esperienze, i tour sono ancillari nel senso che ormai sono il valore aggiunto rispetto a chi ha un business singolo legato a un hotel, al volo o al noleggio auto. Le Ota lo hanno capito e stanno facendo uno scatto in avanti».

In ottica futura, infatti, secondo Gigliotti «potrebbe andare a finire che fra poco il triumvirato di review, (TripAdvisor), activity (Viator) e pacchetti volo+hotel (Booking) diventi una unica piattaforma: proprio come Expedia». E allora c’è bisogno di un’alternativa solida e credibile, un Davide contro Golia.

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