by Redazione | 11 Giugno 2018 13:45
Una valutazione delicata che ha bisogno di una ulteriore fase di discussione per poi arrivare a sentenza, perché il tema della Reso 890 ha risvolti giuridici e costituzionali che vanno approfonditi. Così il giudice ha fissato la nuova udienza per il 4 ottobre 2018.
È questa, in sintesi, la decisione presa lo scorso 7 giugno, quando presso la IX sezione del Tribunale di Roma si è tenuta l’udienza per l’azione promossa da Aiav nei confronti di Iata[1], azione volta ad ottenere l’invalidazione/inoperosità delle modifiche apportate alla Risoluzione 890.
In particolare, al centro del ricorso c’è il punto 3.4, in vigore in Italia dallo scorso 1° marzo, e riguardante il divieto di pagamento della biglietteria mediante carte di credito corporate[2] e il conseguente addebito di un agency debito memo (Adm) per le agenzie inosservanti.
L’associazione presieduta da Fulvio Avataneo aveva presentato un ricorso con provvedimento d’urgenza ex art. 700, aspettandosi una sentenza rapida. Nonostante ciò, però, il giudice ha ritenuto il caso ad alto grado di complessità – in quanto tocca aspetti giuridici ma anche costituzionali – decidendo così di approfondire il tema e valutare ogni particolare considerando anche tutto il quadro d’insieme.
Il giudice, inoltre, ha respinto le richieste di Iata che aveva chiesto il rigetto del ricorso Aiav perché presentato in nome di tutta la categoria e non solo della parte associata).
Durante il dibattimento, infine, secondo Aiav, «l’avvocato Bernardini per Iata ha sottolineato che a richiedere una “maggiore stretta sulle carte di credito, per motivi di sicurezza” sarebbero state le associazioni partecipanti all’Apjc Italia (Fiavet, Astoi e non solo) ma a noi questo particolare non risulta», dichiara la nota del presidente, Fulvio Avataneo.
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