Il via libera dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) a dazi Usa su beni di importazione dell’Ue per 7,5 miliardi di dollari (6,8 miliardi di euro), rende praticamente inevitabile l’inasprirsi del duello tra due giganti dell’industria aeronautica, l’europea Airbus e la statunitense Boeing.
Di fatto, la Wto ha riconosciuto le proteste del governo statunitense secondo cui l’Unione europea avrebbe fornito aiuti di stato al consorzio che produce la linea Airbus. In questo modo, gli Stati Uniti sono autorizzati a imporre dazi che possono colpire prodotti in arrivo dalla Ue, dalla manifattura all’alimentare; un provvedimento che colpirà anche l’Italia con un conto stimato di almeno 1 miliardo di euro.
La decisione dell’Organizzazione mondiale del commercio è la contromisura più pesante mai imposta in una querelle commerciale e secondo gli analisti economici, entro la fine dell’anno, sarà inevitabile un analogo pronunciamento dell’Ue contro gli aiuti concessi da Washington a Boeing, anche se la Commissaria Ue al Commercio, Cecilia Malmström, ha usato toni concilianti ma con riserva, dichiarando che «sarebbe miope e controproducente adottare mosse dello stesso tenore».
«Siamo pronti a trovare una soluzione equa – prosegue Malmström – Ma se gli Usa decideranno di imporre le contromisure autorizzate dal Wto, saremo costretti a fare la stessa cosa».
Di certo per la Boeing, già nell’occhio del ciclone per la vicenda dei B737 Max messi a terra dopo le tragedie Ethiopian Airlines e Lion Air provocando perdite per oltre 25 miliardi di dollari, l’inasprirsi dello scontro con il competitor europeo sarebbe controproducente.