by Gabriele Simmini | 30 Maggio 2022 10:44
La stagione estiva dei voli per Amsterdam Schiphol era partita già male[1] nel primo weekend dell’orario estivo Iata, ma sta proseguendo anche peggio. L’hub olandese è nel caos da diverse settimane a causa della carenza di personale addetto ai controlli: caos che sta generando numerose file e ritardi agli imbarchi e la conseguente cancellazioni di numerosi voli.
I disservizi all’aeroporto di Amsterdam hanno avuto già due grosse conseguenze: da un lato la compagnia aerea Klm ha deciso di mettere un tetto alla vendita dei biglietti in economy a partire dallo scorso 29 maggio, dall’altro lo stesso scalo olandese starebbe pensando di cancellare il 30% dei voli estivi in programma.
Dick Benschop, ceo della società che gestisce l’aeroporto di Amsterdam Schipol, ha annunciato durante una trasmissione televisiva locale la possibilità di optare per una cancellazione massiva dei voli per evitare che i disagi si protraggano per tutta la summer. Una scelta che ha scatenato un coro di proteste da parte di tutta la filiera turistica europea: la Anvr (l’associazione che riunisce le compagnie aeree operanti in Olanda, ndr) ha minacciato di portare in tribunale la società di gestione di Schiphol nel caso verrà attuato questo taglio indiscriminato.
Nel frattempo, lo scalo olandese ha annunciato un piano straordinario di assunzioni per far fronte alla carenza di personale che sta interessando soprattutto i varchi per i controlli di sicurezza e che ha provocato in queste settimane lunghissime file per l’accesso ai gate.
Già da fine marzo, infatti, ad Amsterdam è andata in scena l’anteprima di un film che potrebbe ripetersi nella prima vera stagione post pandemia: aeroporti (grandi e piccoli) che non reggono lo stress test di un nuovo sovraffollamento dopo mesi di chiusure e restrizioni. È il lato oscuro della flessibilità che adesso rischia di ritorcersi contro compagnie aeree e gestori aeroportuali. Negli ultimi 48 mesi entrambi gli attori hanno ridotto il personale, utilizzando anche varie forme di protezione sociale, e hanno pensato ad ampliare gli spazi di accesso e transito per garantire il distanziamento sociale.
Ora, però, il ritorno ai numeri pre Covid impone una risposta: reintegrare il personale e razionalizzare gli spazi aeroportuali per gestire ondate di enormi flussi di viaggiatori. Operazioni che non possono avvenire da un giorno all’altro, sia sul lato personale, sia sugli spazi.
L’esempio di Amsterdam, però, non è un caso isolato e numerosi disservizi si stanno verificando in tutta Europa e anche negli Usa: il rimbalzo delle prenotazioni e dei voli (soprattutto sui voli a medio raggio e sulle rotte interne nel vecchio continente e negli States) dopo due anni di pandemia sta mettendo a dura prova tutto il trasporto aereo. L’estate si preannuncia, quindi, piena di insidie e di preoccupazioni per chi dovrà volare per le proprie vacanze.
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