Caso flydubai in Sardegna: voli “dirottati” da Cagliari a Olbia
La compagnia aerea flydubai – costola regional di Emirates – trasloca da Cagliari a Olbia e fa infuriare le associaizoni di categoria del sud Sardegna. Con una decisione repentina e clamorosa, infatti, il vettore ha scelto di operare il primo volo di linea intercontinentale – diretto proprio a Dubai – dal Costa Smeralda e non più dallo scalo del capoluogo.
La notizia, riportata sulle pagine web de Il Corriere della Sera, è legata al flop delle prenotazioni per il collegamento annunciato a novembre scorso e previsto a partire dal 22 giugno prossimo. flydubai, infatti, ha lanciato pochi mesi fa l’apertura delle vendite del Cagliari-Dubai – operato con Boeing 737 – che prevedeva tre voli settimanali fino a fine settembre
Secondo Il Corriere, però, le vendite non decollano e una fonte interna all’azienda rivela “che in oltre cinque mesi la low cost è riuscita a vendere poco più di mille biglietti, pari a un tasso di riempimento complessivo del 7%, rendendo economicamente insostenibile la rotta”.
La compagnia, quindi, avrebbe pensato di spostare il volo su Olbia, destinazione con flussi turistici stranieri molto più importanti, e avvia i colloqui con i vertici delle società di gestione Sogaer (Cagliari) e Geasar (Olbia).
Lo scorso 11 maggio, quindi, le due aziende emettono un comunicato congiunto sostenendo che flydubai abbia “riscontrato un andamento delle prenotazioni non in linea con le aspettative e ha valutato la cancellazione. Si è avviato un tavolo tra gli aeroporti: il primo collegamento intercontinentale mai operato in Sardegna sarà disponibile da Olbia e non da Cagliari”. Uno “sforzo congiunto che dimostra la necessità di coesione all’interno del sistema aeroportuale della Sardegna”.
Il dirottamento, però, ha spalancato le porte alle polemiche. Confcommercio e Federalberghi Sud Sardegna protestano e parlano di operazione “dai contorni oscuri, chiunque la abbia decisa (davvero). Non crediamo ad una sola parola del comunicato stampa congiunto. La scelta dissennata di togliere il volo al capoluogo non è altro che uno scippo a Cagliari e uno schiaffo violento alla Regione ed alla Camera di Commercio di Cagliari-Oristano”.
Ma la polemica parte da più lontano e coinvolge il progetto di fusione dei tre aeroporti sardi (Cagliari, Olbia, Alghero) desiderato dal fondo infrastrutturale italiano F2i. Quest’ultimo controlla già Olbia e Alghero, ma possiede solo lo 0,209% di Sogaer (Cagliari) e ora intende creare una unica società di gestione.
“Questa mossa — che secondo gli esperti è la più logica — si scontra con le resistenze locali del sud della Sardegna”, sottolinea l’autore dell’articolo sul Corsera, Leonard Berberi. “L’aeroporto di Cagliari rimanga pubblico e libero di programmare il suo sviluppo, senza interferenze esterne, pressioni, strumentalizzazioni politiche dei padroni del vapore. A chi lavora per il noto progetto di fusione noi continuiamo a rispondere che di padroni non ne vogliamo”, proseguono Confcommercio e Federalberghi Sud Sardegna.
Alle critiche delle associazioni di categoria risponde Salvatore Deidda, presidente della IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. «Invito tutti ad abbassare i toni perché si sta generando una polemica e un clima che rischiano di allontanare investitori e le stesse compagnie aeree, dando un’immagine della Sardegna e della sua classe dirigente, nel suo complesso, litigiosa e inaffidabile».