Caso Kilimangiaro: la querela di Aiav e le proteste di Assoviaggi

09 Aprile 14:21 2018 Stampa questo articolo

Non sembrano placarsi le polemiche riguardo la trasmissione Rai Kilimangiaro, rea di aver sconsigliato l’acquisto di esperienze di volontariato con gli animali in agenzia di viaggi. Al coro di proteste si aggiungono Aiav e Assoviaggi.

I primi annunciano di aver presentato denuncia-querela nei confronti delle presentatrici della trasmissione televisiva – Camila Raznovich e Gloria Aura Bortolini – per le frasi da esse pronunciate e ritenute diffamatorie nei confronti delle agenzie di viaggi e dei loro agenti. Secondo una nota Aiav, la denuncia è stata estesa al regista, Andrea Dorigo, e al direttore Stefano Coletta.

“Avremmo preferito che Rai3 e le conduttrici della trasmissione avessero espresso scuse sincere e soprattutto chiare come chiaro è stato l’intento di colpire immotivatamente le nostre aziende. Così non è stato e ad Aiav, e al suo presidente Fulvio Avataneo, è sembrato opportuno rivolgersi alla Procura della Repubblica nell’interesse dell’intera categoria”, conclude la nota dell’associazione.

Più cauta la posizione di Assoviaggi Confesercenti che, in seguito alle scuse ufficiali presentate dalla trasmissione in diretta, domenica scorsa, ritiene che troppo poco sia stato fatto. «Non una rettifica, ma una semplice precisazione. Per giunta insufficiente a rimediare allo scivolone preso da Kilimangiaro lo scorso 1° aprile, quando la collaboratrice del programma Gloria Aura Bortolini, parlando di viaggi e volontariato, aveva incredibilmente consigliato “di rivolgersi direttamente alle associazioni perché le agenzie offrono dei pacchetti molto costosi”», sottolinea il presidente di Assoviaggi Confesercenti, Gianni Rebecchi.

Il messaggio, secondo l’associazione, è che “agli operatori del turismo è sembrato un vero e proprio spot per le attività abusive, nonché un esempio di disinformazione in merito al settore del turismo e alle garanzie fornite al consumatore dalle agenzie di viaggi e tour operator”.
La nota dell’associazione conclude con un monito: “La giustificazione offerta al riguardo, domenica scorsa, da Bortolini e dalla conduttrice Camila Raznovich non basta ad attutire il danno di immagine subito dalle agenzie di viaggi. In primo luogo, perché non smentisce né l’assist dato agli abusivi né la solita fake news che le agenzie di viaggi siano più costose. La precisazione di Kilimangiaro, poi, è anche confusa: non si capisce bene cosa si intenda con siti di viaggio internazionali, né quale sia la differenza con le agenzie di viaggio online. E poi perché manca di rappresentare ai telespettatori l’insieme di tutele e garanzie che tutte le agenzie di viaggio e tour operator regolari, offline come online, offrono ai viaggiatori. Una mancanza che va a discapito proprio della sicurezza e tutela del viaggiatore: per questo auspichiamo che Kilimangiaro voglia tornare sull’argomento per dare ai telespettatori un quadro di informazioni finalmente corretto”.

L'Autore