Caso Metamondo, l’Antitrust sanziona Marcopolo e Arkus
A distanza di un anno, e con una pandemia di mezzo che ha travolto il mercato, arriva la pronuncia dell’Antitrust sulle cancellazioni Metamondo. Il caso – portato all’attenzione dell’Authority da Fto – riguarda la condotta del t.o. di proprietà di Marcopolo Srl, società dichiarata fallita l’8 giugno 2020 dal Tribunale di Venezia che, fino al 9 agosto 2019, era totalmente di proprietà di Arkus Network. A entrambi, e nonostante il crac della prima e la cessione delle quote da parte del secondo, l’Autorità ha deciso di comminare una sanzione amministrativa pecuniaria di 15.000 euro.
La pratica commerciale contestata riguarda la «frapposizione di ostacoli all’esercizio di diritti contrattuali dei consumatori a seguito dell’annullamento di pacchetti turistici (prevalentemente con destinazione Russia e partenza nell’agosto 2019)».
«Molti consumatori, a partire dalla fine del mese di luglio 2019 – ricorda il Garante – hanno ricevuto la comunicazione dell’annullamento del viaggio prenotato, nella quale il tour operator si impegnava allo scrupoloso adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali; in realtà, successivamente e nonostante tale dichiarazione, i consumatori non hanno ricevuto alcuna forma di ristoro, ma sono stati pregiudicati dalla condotta negligente di Metamondo, il quale non ha provveduto a rimborsare loro gli importi versati, né ha prestato la dovuta collaborazione alla compagnia assicurativa».
E ancora: «Il professionista non ha offerto pacchetti equivalenti e ha, dunque, indebitamente trattenuto i corrispettivi ricevuti dai consumatori. Lo stesso, inoltre, si è limitato a rilasciare generiche rassicurazioni anche in ordine all’erogazione del rimborso delle pratiche “appena possibile”, menzionando la polizza “Filo diretto Protection” per la copertura di eventuali problematiche concernenti la mancata partenza. In effetti, dalle evidenze in atti è emerso che le richieste di trasmissione della documentazione, effettuate dalla compagnia assicurativa Nobis, sono rimaste inevase e ciò ha comportato un notevole ritardo nell’apertura delle pratiche di sinistro e nella conseguente attività di istruttoria e di liquidazione dei danni, attività che – a un anno dall’annullamento dei pacchetti turistici – non si è ancora conclusa. Dalle risultanze istruttorie, infatti, è emerso che i sinistri liquidati ammontano, al 16 giugno 2020, a 162 su un totale di 202 sinistri».
Mentre Arkus Network si è difeso affermando «estraneità alla condotta contestata e, in generale alle vicende gestionali dell’operatore, avendo alienato tutte le quote societarie il 9 agosto 2019», il curatore fallimentare di Marcopolo ha riferito che «l’attività imprenditoriale della stessa è cessata, verosimilmente, nel settembre 2019» e ha precisato di «non essere riuscito ad avere i recapiti del personale dipendente e dei legali della società al fine di recuperare le informazioni richieste».
Contro la delibera dell’Antitrust è prevista la possibilità di ricorrere al Tar del Lazio. La vicenda, dunque, potrebbe non concludersi qui.