Caso Metamondo, scende in campo l’Antitrust

08 Gennaio 13:17 2020 Stampa questo articolo

Dopo la procedura di istruttoria, l’Antitrust apre anche quella di infrazione e mette, di fatto, Metamondo con le spalle al muro accusandola di pratica commerciale scorretta. A sollecitare l’operazione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato ci ha pensato Fto, l’associazione diretta da Gabriele Milani che aveva segnalato il tour operator di casa Arkus Network a inizio agosto 2018, sollevando il caso dell’incognita fondo di garanzia, e che in questo periodo è stata sempre in contatto con la direzione Turismo della Regione Veneto che, in data 5 novembre, ha disposto la revoca dell’autorizzazione del tour operator di proprietà della società Marcopolo srl.

Come spiega nuovamente l’Antitrust, “è emerso che il professionista avrebbe annullato diverse prenotazioni di pacchetti turistici, con partenze nel mese di agosto 2019, senza offrire una riprotezione ai consumatori”. In particolare, “l’operatore non avrebbe proposto un viaggio alternativo, né rimborsato i corrispettivi versati. In altri casi, Metamondo si sarebbe limitato ad avvisare che l’annullamento delle prenotazioni costituiva una misura temporanea e straordinaria causata dal sopravvenuto inadempimento dei propri fornitori”.

SBLOCCATI I RIMBORSI. Nel documento redatto dall’Antitrust, inoltre, viene citata anche Nobis Filo diretto, che figurava nei moduli informativi come erogatore della polizza Protection per insolvenza e fallimento. La compagnia assicurativa, conferma l’Authority, aveva spiegato che la “mancata erogazione dei rimborsi ai consumatori” era dovuta alla “mancata collaborazione di Metamondo, il quale avrebbe reiteratamente ignorato le richieste della documentazione necessaria ai fini dell’istruzione e valutazione delle pratiche aperte a seguito delle denunce di sinistro di alcuni consumatori, la maggior parte dei quali interessati dall’annullamento di viaggi con destinazione Russia”.

Nel mese di dicembre, però, qualcosa si è mosso, così come confermato anche dall’Autorità: “L’assicurazione ha riferito di aver richiesto la documentazione agli stessi consumatori assicurati al fine di procedere, ove le verifiche abbiano esito positivo, a una tempestiva liquidazione”.

QUATTRO MESI DI TEMPO. Il procedimento si concluderà nel giro di 120 giorni con la possibilità da parte di Marcopolo Srl di poter presentare proprie memorie scritte e documenti, oltre alle informazioni richieste dall’Antitrust, tra cui il numero complessivo delle prenotazioni ricevute dal 1° gennaio al 30 novembre 2019 e l’importo incassato o anche la descrizione delle modalità di vendita dei pacchetti turistici. La sanzione amministrativa prevista, si legge a chiusura del provvedimento, va da 2mila a 20mila euro se la parte si rifiuta o omette di fornire o esibire la documentazione richiesta e da 4mila a 40mila se si dichiara il falso.

ARKUS QUERELA AIAV. Intanto, mentre l’Antitrust indaga sul caso, Arkus Network con riferimento ad alcune dichiarazioni sulla vicenda rese dal presidente di Aiav, Fulvio Avataneo, ha comunicato la presentazione di una “denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Roma nei confronti del suddetto presidente, per il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa, nonché per tutte le ulteriori fattispecie criminose con espressa istanza di punizione”. Tali dichiarazioni, si legge in una nota del Gruppo diramata a dicembre, sarebbero state “oltremodo false e lesive della reputazione commerciale di Arkus e dell’onorabilità personale dei suoi esponenti”.

L'Autore

Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

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