Si torna a parlare del caso Striscia la Notizia. Questa volta lo fa direttamente Aiav – Associazione Italiana Agenti di Viaggio, che in una nota dà la sua risposta alle agenzie e alle altre associazioni di categoria che, dopo il servizio dello scorso 5 febbraio su Canale 5, hanno contestato l’intervento del presidente Fulvio Avataneo sui ritardi e sulle inefficienze releative al fondo perduto ad hoc per il comparto, parlando di “grave danno di immagine”.
“Dobbiamo purtroppo constatare che vi è chi ha voluto fraintendere l’intervento di Aiav considerandolo lesivo dell’intera categoria – scrive l’associazione – Oltre a rivendicare i contenuti esposti, invitiamo tutti coloro che hanno espresso commenti negativi, senza peraltro lesinare toni decisamente esasperati e volgari, a riguardarlo con attenzione: è disponibile sulla pagina internet del menzionato programma televisivo”.
“Il servizio non scredita in alcun modo la categoria, al contrario evidenzia la rabbia, il malcontento (a voler usare un eufemismo) e il giusto risentimento di migliaia di agenti di viaggi onesti nei confronti del Mibact. Una critica efficace e manifesta verso un ministero che in più occasioni ha dimostrato di essere lontano dalle esigenze del settore e che dichiara espressamente sul suo sito di non voler rispondere alle numerosissime richieste di chiarimento pervenute da parte degli agenti. Un ministero che di fatto eroga i contributi senza strategia alcuna e in assenza di prospettive organiche per il rilancio del settore”.
Come è nostra consuetudine, spiega Aiav, “siamo soliti criticare in maniera costruttiva: proprio per dimostrare il nostro concreto e fattivo supporto verso il Mibact in questa delicata circostanza, riteniamo sia necessario puntare il dito e stigmatizzare il comportamento di chi sottrae indebitamente e illecitamente contributi agli imprenditori onesti, che ne hanno veramente bisogno, oltre che diritto. Siamo convinti che questo sia tra i doveri primari di un’associazione”.
“Il servizio di Striscia la Notizia si chiude con due promesse, con le quali pensiamo che nessuno degli operatori possa essere in disaccordo: completare l’erogazione dei contributi entro 30 giorni; migliorare l’accessibilità del Mibact da parte di chi ha esigenze di chiarimento – aggiunge Aiav – Siamo purtroppo oggetto di un ingiustificato e insensato linciaggio mediatico che ha portato persino a gravi minacce personali nei confronti del nostro presidente e che poco ha a che fare con gli obiettivi dell’iniziativa e con i contenuti del servizio: la sensazione è che si voglia colpire un’associazione che condivide con i propri iscritti valori comuni, primi tra tutti, l’onestà e la trasparenza, dando voce anche agli anelli più piccoli della catena, attraverso azioni concrete”.
“Non condividiamo quindi le immotivate accuse espresse dalle altre associazioni di categoria, accuse che siamo già in procinto di contestare nelle opportune sedi – conclude la nota – Il turismo subisce il peso della mediocrità di organizzazioni che, in nome di ideali di facciata, hanno perseguito interessi diversi e che ancora oggi dimostrano di non conoscere la realtà del settore, a partire persino dal numero delle agenzie di viaggi che lo compongono. In fondo dobbiamo ammettere che se negli anni passati le associazioni di categoria avessero ben lavorato nell’interesse del comparto, ora non ci troveremmo nella paradossale situazione di dover far comprendere a un ministero la valenza economica di un intero settore. Altrettanto paradossale è il fatto che l’unico motivo di condivisione di intenti da parte delle altre associazioni di categoria continui ad essere quello di emarginare Aiav, oggi come in passato, allorquando si è tentato di escluderla, senza riuscirci completamente, dai tavoli di confronto”.