Caso Visibilia, chiesto rinvio a giudizio per Santanchè

Caso Visibilia, chiesto rinvio a giudizio per Santanchè
03 Maggio 17:51 2024 Stampa questo articolo

L’Ansa ha battuto la notizia oggi pomeriggio (venerdì): la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, nel filone del caso Visibilia, in relazione alla presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo Covid. Identico provvedimento per il compagno del ministro, Dimitri Kunz, e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, oltre alle due stesse società.

La richiesta di processo segue – ricorda il Sole 24 Ore – la chiusura delle indagini su questa tranche della vicenda che era arrivata il 22 marzo. A inizio aprile la Camera aveva respinto la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle e sottoscritta da tutte le opposizioni, a eccezione di Italia Viva.

Secondo l’accusa, Santanchè, Kunz e Concordia avrebbero richiesto e ottenuto, per 13 dipendenti, la cassa integrazione in deroga «a sostegno delle imprese colpite dagli effetti» della pandemia. A pesare, durante le indagini svolte dalla Procura di Milano – e scattate in seguito alla denuncia della ex manager Federica Bottiglione – le testimonianze dei dipendenti. Ai tre viene contestato di aver dichiarato che quei dipendenti fossero in cassa «a zero ore», quando invece svolgevano le «proprie mansioni» in smart working: l’Inps, è la conclusione dei pm, avrebbe versato oltre 126.000 euro, per un totale di oltre 20.000 ore, «direttamente ai dipendenti o a conguaglio alla società».

Santanchè è accusata anche di falso in bilancio, assieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del “pacchetto Visibilia”, anche questa già chiusa e per la quale nelle prossime settimane potrebbe arrivare la richiesta di processo.

Tutte le opposizioni chiedono un passo indietro del ministro del Turismo. «Ci aspettiamo che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia un minimo di rispetto per le istituzioni e chieda le dimissioni di Daniela Santanchè», attacca la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Veemente la replica del portavoce di Santanchè, Salvatore Tramontano: «Elly Schlein non ne azzecca una. Parla di Santanchè rinviata a giudizio, mentre la nuova/vecchia notizia è solo la preannunciata e scontata richiesta di rinvio del pm, in attesa della fissazione dell’udienza preliminare. La grande differenza la conoscono anche i sassi. Chiede rispetto per le istituzioni ma è la prima a tacere e non esprimere solidarietà di fronte alle offese sessiste rivolte alla Meloni».

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