Una destinazione multitarget dai molteplici spunti turistici: si tratta della regione spagnola Castiglia-La Mancha che ha presentato a Roma, in collaborazione con l’Istituto di promozione turistica Turespaña, la sua offerta sul mercato italiano.
Per il presidente della Regione, Emiliano Garcia-Page: «Così come uno spagnolo deve visitare l’Italia, un italiano non può fare a meno di conoscere la nostra terra ricca di tante occasioni di viaggio. Castiglia-La Mancha è un’attrazione turistica globale dove ogni km quadrato è patrimonio d’arte, cultura o natura».
Dalla millenaria storia di Toledo, attraversata dalle culture araba, ebraica e cristiana, a Siviglia, Cuenca, Cordoba, Granada. Senza tralasciare il fatto che questa terra evoca il secondo grande libro più letto al mondo dopo la Bibbia, ovvero Don Chisciotte di Miguel de Cervantes.
«Dal momento che oggi il turismo del futuro è solo quello esperenziale ad alto valore aggiunto – prosegue il presidente – la nostra regione offre tanti turismi godibili, da quello religioso a quello enogastronomico (proprio qui si produce la metà dei vini spagnoli e il 7% di quelli nel mondo), tanto che è stata familiarmente ribattezzata la dispensa spagnola».
E la forte attenzione della regione spagnola per il bacino italiano deriva dalle buone perfomance registrate finora e dalle potenzialità, come ha sottolineato l’assessore al Turismo, all’economia e impiego della regione, Patricia Franco Jimenez: «Ad oggi il turismo italiano rappresenta per Castiglia-La Mancha oltre il 5% dell’incoming estero; su un totale di 2,7 milioni di visitatori, infatti, circa 150mila provengono dall’Italia, ricalcando gli share nazionali. Ma sappiamo che le affinità tra i due paesi possono far generare altri volumi di traffico e già dai primi due mesi dell’anno con +17% di arrivi dall’Italia, abbiamo la riprova delle buone opportunità del mercato italiano».
Alle tante occasioni di viaggio, infine, si devono aggiungere i festival, le rievocazioni e le feste religiose come ad esempio la Settimana Santa che rappresenta uno dei momenti-clou per la stagione turistica castigliano-mancega. Tutti punti di forza che contribuiscono, tra l’altro, a rendere questa regione una destinazione destagionalizzata, con ottime strutture ricettive e costi contenuti nella maggior parte dei periodi dell’anno.