Dopo aver introdotto il nuovo prodotto turistico del Grand Tour di Catalogna, proseguiamo con l’approfondimento delle cinque tappe che lo compongono, nell’ambito del programma di elearning Block Notes, firmato Ente del turismo della Catalogna in collaborazione con L’Agenzia di Viaggi magazine. Questa è la quarta tappa e si snoda tra Seu d’Urgell e Figueres.
Partendo dalla Seu d’Urgell, questo tratto si dirige verso est attraversando i Pirenei catalani e il Parco Naturale Cadí-Moixeró. L’itinerario tocca il monastero di Ripoll, con la sua facciata di scene bibliche e il Parco Naturale della Zona Vulcanica della Garrotxa e i suoi 40 vulcani, e attraversa comuni simbolo della zona come Santa Pau, Besalú e Banyoles. Il percorso culmina poi a Figueres, la porta d’accesso all’universo del genio di Dalí.
INFORMAZIONI UTILI
357 km percorsi
5 sezioni
22 highlights
Chilometri di ogni sezione:
Da La Seu d’Urgell a Bagà – 90 km
Da Bagà a Ripoll – 128 km
Da Ripoll a Olot – 75 km
Da Olot a Banyoles – 30 km
Da Banyoles a Figueres – 34 km
Da non perdere: La Seu d’Urgell / Pedraforca / Incantevoli villaggi dei Pirenei / Besalú / Parco Naturale della Zona Vulcanica della Garrotxa / Figueres
SEZIONE 1
Panorami del Pedraforca
Qui si può iniziare la giornata praticando sport d’avventura nel Parco Rafting di Seu d’Urgell. Poi ci si può dirigerere verso Gósol, seguendo la strada che costeggia il Parco Naturale Cadí-Moixeró e offre una vista panoramica sulle imponenti scogliere. Arrivati a Gósol, si visita il Centro Picasso, dedicato all’artista che visitò la località nel 1906 e ne fu ispirato.
La tappa successiva è La Pedraforca, una delle montagne più iconiche della Catalogna, dalla caratteristica forma biforcuta che da sempre attrae gli escursionisti. Il distretto possiede anche una rete di strade storiche per un totale di circa 2.000 km, la maggior parte delle quali di origine medievale, come il Camino de los Cátaros.
Si prosegue poi sulla strada per Bagà, con una sosta a Guardiola de Berguedà per visitare il monastero di Sant Llorenç, un gioiello romanico dell’XI secolo, e gustare un pasto tipico locale a base di patate enmascaradas con sanguinaccio di botifarra e trumfos (patate) con cavolo. La giornata si può concludere con una passeggiata nel complesso medievale di Bagà.
SEZIONE 2
Esperienze in alta quota a La Cerdanya
L’itinerario continua e conduce in alta quota, fino alla stazione sciistica di La Molina, dove gustare una cena di montagna al rifugio Niu de l’Àliga, a 2.520 metri, seguita da una discesa al chiaro di luna.
Il rifugio regala anche la vista sulla valle di La Cerdanya, Ripollès e Berguedà. La strada prosegue fino al borgo medievale di Bellver de Cerdanya, dove si trova la chiesa romanica di Santa Maria de Talló, uno dei punti importanti del Cammino di Santiago in Catalogna.
Un’altra tappa che vale la pena inserire nell’itinerario è Llívia, per visitare la farmacia Esteve, una delle più antiche d’Europa, che conserva il suo aspetto classico del 1415. Ci si dirige poi a Castellar de n’Hug, cittadina con case e strade in pietra, dove la sorgente del fiume Llobregat assume la forma di cascate naturali mozzafiato. Per arrivarci si attraversano zone boscose di pino nero, pino rosso e altipiani che fanno parte del Parco Naturale Cadí-Moixeró.
SEZIONE 3
Dalla monumentale Ripoll alla Vall de Núria
La sezione successiva parte dal monastero di Santa Maria de Ripoll, la cui facciata rappresenta una delle grandi opere della scultura romanica europea, raffigurante scene della Bibbia. Fondato dal conte Guifré el Peós nell’879 e guidato dall’abate Oliba, fu un importante centro religioso e culturale grazie alla sua prodigiosa produzione e copia di manoscritti dal X al XII secolo.
In direzione nord, a Ribes de Freser, si può prendere il trenino a cremagliera, l’unico mezzo di trasporto che permette di accedere alla Vall de Núria. Il santuario ospita l’immagine della Virgen de Núria, una scultura in stile romanico del XII o XIII secolo. Questa località, che è anche una stazione sciistica, offre molte attività per le famiglie.
Il viaggio prosegue sulla strada per Garrotxa, lungo la quale spiccano, con i loro balconi in legno e pietra, i villaggi medievali di Sant Joan de les Abadesses, con il suo monastero del XII secolo, Camprodon e Beget. Per una vista panoramica sul Parco Naturale della Zona Vulcanica della Garrotxa invece si può pensare a una sosta a Castellfollit de la Roca, situato su una scogliera.
SEZIONE 4
In volo sui vulcani
La Garrotxa è una terra di prati coltivati, pascoli e colline che nascondono tesori geologici per un viaggio indietro nel tempo di 700.000 anni. Per avere un’esperienza davvero suggestiva si può addirittura ammirare il Parco Naturale della Zona Vulcanica della Garrotxa in mongolfiera, per scoprire al meglio i suoi 40 coni vulcanici, come Santa Margarida e Croscat, il vulcano più grande della penisola iberica, situato nel mezzo di alcune delle foreste più rigogliose e ombrose della Catalogna.
Il parco ospita anche la foresta di Fageda d’en Jordà, con alberi che sembrano raggiungere il cielo e che sono cresciuti sulle scorie laviche del vulcano Croscat. Sulla strada verso la costa, si farà la conoscenza di questo territorio ricco d’acqua seguendo i fiumi Fluvià, Brugent e Llémena, prima di fermarsi e pernottare a Santa Pau, dove l’esperienza da provare è assaggiare una cucina vulcanica basata sulle ricette tradizionali della Garrotxa e realizzata con prodotti del distretto, proprio come avrebbe fatto la storica popolazione ebraica di Santa Pau.
SEZIONE 5
L’Empordà surrealista di Dalí
Il tratto inizia al lago di Banyoles, dove ci si può regalare una pausa passeggiando lungo le sue rive, scoprendo la sua fauna e cimentandosi magari con il canottaggio. Riprendendo la strada verso nord la tappa successiva è Besalú, che si distingue per il suo ponte romanico fortificato sul fiume Fluvià, parte di uno dei complessi medievali meglio conservati della Catalogna. Nel suo cuore storico si trova il quartiere ebraico, dove sono ancora visibili i resti della sinagoga e del micvé, un bagno ebraico in stile romanico.
L’ultimo tratto inizia a fare ingresso nella Costa Brava, a Figueres, città natale di Salvador Dalí e porta d’accesso all’universo surrealista del pittore. Da visitare è il Teatre-Museu Dalí per ammirare fino a 1.500 opere dell’artista, e passeggiando per le strade della città si scopriranno anche altri luoghi che hanno segnato la sua vita.
Ecco ulteriori suggerimenti su come arricchire e personalizzare questa tappa del Grand Tour di Catalogna.
DALÍ E L’EMPORDÀ
Il Triangolo di Salvador Dalí è costituito dal Teatro-Museo Dalí di Figueres, dal Museo Castell Gala Dalí di Púbol e dalla Casa-Museo Salvador Dalí di Portlligat.
Così lo descriveva lo stesso genio del surrealismo: “In questo luogo privilegiato il reale e il sublime quasi si toccano. Il mio paradiso mistico inizia nelle pianure dell’Empordà, circondato dalle colline di Les Alberes, e si sviluppa nella baia di Cadaqués. Questo paese è la mia ispirazione permanente”.
I paesaggi dell’Empordà, le case bianche, il cielo mediterraneo, le formazioni rocciose e le montagne di Tramuntana fanno parte di un territorio che è parte integrante dell’universo pittorico del pittore.
A Figueres si trovano diversi luoghi legati alla sua vita. Salvador Dalí nacque l’11 maggio 1904, in un edificio modernista in carrer Monturiol e anche la chiesa di Sant Pere ebbe un ruolo di primo piano in alcune tappe fondamentali della vita dell’artista: il battesimo, la prima comunione e il funerale. Al Museu del Joguet de Catalunya si può visitare una mostra sulla sua giovinezza, ammirando oggetti come i suoi giocattoli o gli album fotografici, mentre la collezione Dalí Jewels conta 37 gioielli e più di 20 disegni dei progetti realizzati dall’artista nel corso di tre decenni.
Il Teatro-Museo Dalí presenta un’ampia collezione di opere del pittore. L’esterno originale dell’edificio rappresenta un riflesso della vita e dell’opera dell’artista, e l’interno è un tempio del surrealismo.
Il Castell de Púbol fu un dono del pittore alla moglie e musa Gala. Tra gli angoli salienti figurano una vecchia cucina trasformata in bagno, la sala del pianoforte, la piscina del giardino e il mausoleo di Gala. Infine, Cadaqués fu una sorta di rifugio creativo per Dalí, che acquistò delle case di pescatori sulla spiaggia locale di Portlligat per trasformarle nella sua abitazione e laboratorio. La casa di Portlligat diventò così un luogo di incontro per molti artisti e intellettuali dell’epoca, come l’amico regista Luis Buñuel e il poeta Federico García Lorca.
LA VIA VERDE DEL FERRO E DEL CARBONE
Le vie verdi sono vecchie infrastrutture ferroviarie in disuso che sono state trasformate in sentieri adatti a passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo.
In Catalogna ce ne sono otto, tre nella provincia di Barcellona (Llobregat, del Nicolau, del Vallès), quattro a Girona (Carrilet I e II, del Ferro i del Carbo, del Tren Pinxo) e una a Tarragona che si collega a Teruel (Val de Zafan). Una di queste, il percorso del Ferro i del Carbó, ripristina il tracciato utilizzato in passato dai treni che collegavano Ripoll alle vecchie miniere di Ogassa, chiuse nel 1967.
Il percorso è di 15 chilometri e passa per Sant Joan de les Abadesses, dove si può visitare un monastero benedettino del IX secolo. Il tratto può essere collegato alla Via Verde di Carrilet I e II, che collega Olot e Sant Feliu de Guíxols sulla Costa Brava, passando per la città di Girona.
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