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Catalogna, Teixidor: «Crescita a doppia cifra. Puntiamo all’enoturismo»

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Incoming a trazione anteriore per il turismo in Catalogna fortemente caratterizzato dal mercato italiano, che risulta essere, nel primo trimestre 2023, il secondo bacino di traffico più importante.

Si tratta del primo consuntivo per l’inizio di un anno molto positivo: secondo i dati ufficiali appena diffusi dall’ente del turismo catalano, infatti, da gennaio a marzo la Catalogna ha accolto 4,3 milioni di turisti, pari al 29,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2022.

«Dopo aver chiuso il 2022 con risultati nettamente in positivo – sottolinea Marta Teixidor, direttrice dell’Ente del Turismo della Catalogna in Italia – anche in questa prima parte dell’anno abbiamo registrato un importante incremento dei flussi turistici stranieri in arrivo nel nostro Paese, e le prospettive per l’estate sono ottime come lo è la performance dell’Italia che si posiziona al secondo posto a livello mondiale, generando il 9,4% degli arrivi internazionali per un totale di 116.942 turisti in più provenienti dal Belpaese, pari a un incremento del +83,1% rispetto al primo trimestre del 2022 e una spesa media giornaliera di  134 euro. Un 2022 che aveva posizionato l’Italia al 5° posto e ora, dopo soli tre mesi dall’inizio dell’anno, si piazza al secondo posto confermandosi uno tra i mercati più importanti e di rilievo per la Catalogna».

A conferma di questi dati appena divulgati, hanno fatto registrare ottime performance del turismo italiano verso la Catalogna i ponti di primavera, con Barcellona che è stata la città europea più scelta dagli italiani durante le festività primaverili.

Netta ripresa anche degli arrivi dai mercati internazionali long haul che hanno fatto registrare una forte crescita. È il mercato francese a detenere il primato per arrivi verso la destinazione catalana, con un incremento del 19,9% nel primo trimestre del 2023.

Oltre alle classiche e più frequentate mete della Catalogna per vacanze mare, sole e relax, l’ente continua a lavorare sulla promozione del territorio per favorirne la destagionalizzazione, con diverse attività in programma nel corso del 2023 che puntano a focalizzare maggiormente l’attenzione al cicloturismo, al Grand Tour della Catalogna (viaggio on the road di oltre 2.000 km), alla cultura e all’arte con il 50° anniversario della morte di Pablo Picasso e il centenario della morte di Lluís Domènech i Montaner e, con uno sguardo già al 2024, all’America’s Cup che si terrà a Barcellona dal 22 agosto al 6 ottobre che permetterà di promuovere maggiormente il turismo nautico.

Il fiore all’occhiello è e resta però il turismo enogastronomico, grazie al ricco patrimonio culturale legato appunto alla gastronomia e al vino, dove la tradizione si fonde perfettamente con l’innovazione. La Catalogna si è infatti candidata al riconoscimento Regione Gastronomica Europea 2025, forte di una cucina legata alla dieta mediterranea, prodotti con riconoscimento europeo Dop e Ipg, un’ampia offerta di attività legate al turismo enogastronomico, centri di ricerca dedicati all’innovazione tecnologica in cucina. Non da ultimo, la regione catalana è il territorio della Spagna che vanta il maggior numero di stelle Michelin (53 ristoranti sono catalani su un totale di 69 stelle spagnole).

«Uno dei nostri principali obiettivi – ha spiegato Teixidor – è quello di consolidare la posizione della Catalogna quale destinazione enogastronomica di primo piano in Europa, pur mantenendo un profilo in linea con il turismo sostenibile, diversificato e di qualità, promuovendo l’innovazione, la specializzazione e la segmentazione nella creazione di prodotti combinati, come cicloturismo appunto, natura, famiglia, per attrarre nuovi pubblici».

L’Ente del turismo della Catalogna, inoltre, ha creato il marchio Enoturismo Catalogna per sviluppare, promuovere e consolidare proposte specifiche di esperienze e di attività enoturistiche di alto valore aggiunto, che contribuiscano alla conoscenza e al godimento del patrimonio e della cultura vitivinicola catalana. La destinazione vanta un’eredità vinicola di oltre duemila anni di storia con 300 cantine visitabili.

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